Il discorso di Gabriella Tonello alla premiazione del concorso “La Poesia e la prosa del lavoro”
Anche quest’anno ci ritroviamo per la premiazione del concorso “La Poesia e prosa del lavoro” diventato una tradizione della Cisl di Milano, grazie all’impegno di Biagio La Sala che con costanza ne segue l’organizzazione.
È un momento di felice convivialità con amici cislini e cittadini che hanno voluto condividere loro ricordi o sentimenti su un aspetto centrale della vita di ogni persona. Ma è anche, e soprattutto, una occasione di riflessione sul “lavoro”, pilastro sul quale si fonda la nostra Repubblica.
Che valore ha il “lavoro” nella società odierna dopo il rapido sviluppo della tecnologia e dell’informatica e che ricadute porterà l’avvento dell’intelligenza artificiale? Le storiche definizioni del lavoro sembra abbiano difficoltà a trovare riscontro nella nuova realtà.
“Il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro”
è affermazione fondamentale dell’enciclica “Laborem Exercens” del 1981; di conseguenza il fine del lavoro è la persona stessa. La stima, il rispetto che bisogna avere per tutte le forme di attività, anche la più umile è in misura della dignità del soggetto stesso del lavoro, della persona che lo compie. Ma il compenso e le norme di sicurezza garantite sono sempre rispettose della dignità del lavoratore?
Difendere la dignità del lavoro
Il lavoro non è una merce che il lavoratore vende al datore di lavoro, ma una risorsa umana. Come può, però, un lavoro intermittente, saltuario, sottopagato diventare una risorsa? Resterà sempre più solo un mezzo di sopravvivenza.
Ogni persona attraverso il lavoro realizza le sue capacità e si sente parte della comunità, contribuendo al bene comune, così è nel dire comune, ma la tecnologia informatica allarga la distanza tra il lavoratore e il risultato finale della sua fatica. Il lavoratore spesso si sente solo parte di un processo di cui non conosce il principio e la fine. Come può riconoscersi nel processo di miglioramento della società se non può vedere la “sua” opera terminata?
Il lavoro è momento di incontro, di socialità, di collaborazione, di condivisione ma la consuetudine allo smart working instauratasi con il Covid – al di là dei lati positivi a favore della conciliazione tempo/lavoro – lo ha trasformato in un solitario rapporto schermo-persona e contribuisce al crescente processo di individualismo.
Queste sono solo alcune mie semplici riflessioni. Penso con preoccupazione all’intelligenza artificiale: una introduzione senza regole nel mercato del lavoro potrebbe essere devastante. Il sindacato deve essere pronto e vigilare per un uso responsabile e sostenibile di queste tecnologie, valutando rischi e opportunità.
La Cisl ha confermato la sua visione lungimirante con la sua proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende. Se il “lavoro” è il pilastro della nostra società, chi meglio dei lavoratori stessi può difenderne il valore?
Gabriella Tonello, segretaria generale Fnp Cisl Milano Metropoli