Green pass alle badanti vaccinate con Sputnik: Fnp chiede l’esenzione

Come accade per i cittadini di San Marino vaccinati con lo stesso farmaco, colf e assistenti familiari devono poter avere l’esenzione

Il green pass alle badanti vaccinate con Sputnik è un problema aperto che rischia di mettere in difficoltà molte famiglie italiane. In base al decreto in vigore dal 15 ottobre e come specificato dalle Faq pubblicate dal governo, colf e badanti che prestano servizio presso un ambiente domestico devono essere munite di certificato ma in tante non possono averlo: molte di loro, infatti, si sono vaccinate nei loro luoghi d’origine con il vaccino Sputnik, che non è riconosciuto dalle autorità europee e italiane.

Il sindacato dei pensionati Fnp, che già aveva sollevato la questione, ha diramato il 20 ottobre un comunicato nel quale si chiede l’esenzione del certificato per i lavoratori domestici e le assistenti familiari, così come accade per i cittadini di San Marino. Gli abitanti di San Marino, infatti, sono stati vaccinati con Sputnik ma in questo caso il Consiglio dei ministri ha stabilito l’esenzione dal green pass sino al 31 dicembre.

Fnp Cisl: due pesi e due misure

La Federazione nazionale pensionati della Cisl si chiede perché non si è data la possibilità di continuare a lavorare anche alle badanti e colf vaccinate, provenienti dai Paesi dell’Est, senza ritenerle in difetto e/o obbligandole a dover lasciare l’abitazione presso la quale svolgono un lavoro importante e in molti casi insostituibile.
Si legge nel comunicato:

Due pesi e due misure? Perché per i cittadini di San Marino vaccinati con lo Sputnik il Consiglio dei ministri ha deciso l’esenzione dal green pass fino al 31 dicembre, e non ha esteso tale norma anche alle badanti e alle colf provenienti dai Paesi dell’Est Europa immunizzate con lo stesso vaccino, che prestano la propria attività presso anziani e/o non autosufficienti?

Fnp osserva che ricevere subito un altro vaccino è clinicamente improponibile e per poter continuare a lavorare senza incorrere in multe e sanzioni queste badanti sono costrette a fare il tampone rapido ogni due giorni, pagandolo di tasca propria o magari scaricandolo alla famiglia/persona già oberata di costi.
Conclude il comunicato:

È per questo che ci appelliamo ancora una volta al Governo e al Ministero della Salute affinché intervenga con coerenza su questo tema, né più e né meno di come fatto per i cittadini di San Marino, riconoscendo la validità dell’immunizzazione avvenuta con lo Sputnik al fine di garantire a molte famiglie e anziani la continuità del sostegno e dell’aiuto di queste lavoratrici oramai diventate indispensabili.