Gian Battista Cavazzuti è morto. Se ne va uno dei veterani della Cisl, classe 1930

Fondatore della Libera Cgil, sindacalista della Fim e della Cisl, aveva detto: “Alla Cisl devo tutto: la Cisl mi ha dato tutto. Anche io ho cercato di dare tutto me stesso alla Cisl”.

Gian Battista Cavazzuti, classe 1930, fondatore della Libera Cgil, sindacalista della Fim e della Cisl, ci ha lasciato ieri, 17 marzo, dopo una vita intensa e dedicata all’attività sindacale. Se ne va uno dei veterani del sindacato, una persona che ha vissuto tutti gli anni del dopoguerra e del Novecento e che aveva chiuso la sua esperienza da attivo nella Cisl solo nel 2005.
Modenese, di famiglia antifascista, Cavazzuti si iscrive alla Democrazia Cristiana nel 1947 e inizia poco dopo l’attività sindacale, partecipando alla costituzione della Libera Cgil. Nel 1955 Ermanno Gorrieri e Luigi Macario (allora segretario organizzativo nazionale della Cisl) gli propongono di partecipare al corso lungo presso il Centro Studi di Firenze. Alla fine del corso Cavazzuti viene chiamato alla Fim di Milano e opera anche a Monza.

Gian Battista Cavazzuti, una vita nel sindacato

La lunga storia sindacale di Cavazzuti passa anche dalla segreteria nazionale della Fim, dal 1962 al 1970 e poi nel dipartimento internazionale della Cisl, allora guidata da Bruno Storti, dove opererà fino al 1980.
Nel 1979 Cavazzuti è consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo e poco dopo anche è nominato anche responsabile del dipartimento internazionale della Cisl Lombardia, che guida fino ai primi anni 2000.
Cavazzuti ricordava così la sua esperienza in Cisl:

“Alla Cisl devo tutto: la Cisl mi ha dato tutto. Anche io ho cercato di dare tutto me stesso alla Cisl”.