Emilio Didonè al Congresso Cisl: il Paese ha bisogno di discontinuità

L’intervento del 26 maggio: dalla pandemia abbiamo capito che cosa non ha funzionato. Facciamo in modo che non si possa ripetere

Emilio Didonè, componente del comitato di reggenza di Fnp Cisl nazionale, è intervenuto al Congresso Cisl “Esserci per cambiare” nel dibattito del 26 maggio. Dalla pandemia alla guerra, dai problemi della sanità al fisco, Didoné ha ricordato che il Paese ha bisogno di discontinuità, di cambiamenti importanti per avere più equità, più solidarietà, più giustizia sociale, più legalità.

“Mi ha colpito il filmato sul Covid e la guerra, perché ci invita tutti a non dimenticare (…) abbiamo capito che qualcosa di molto grave stava accadendo in Lombardia. Nella prima ondata, la Lombardia, con la sanità più attrezzata del paese, ha pagato con il secondo tasso di mortalità del paese e quarto nel mondo. Che cosa abbiamo imparato da questa esperienza? Abbiamo imparato che nessuno ha la verità in tasca, nessuno aveva previsto la pandemia allora, oggi la guerra. Abbiamo imparato che eravamo impreparati, che il Paese è impreparato alle emergenze”.

È importante, dunque, che si lavori ora a evitare che tutto questo si ripeta e compito della Cisl è fare tutto il possibile per questo. L’Italia ha bisogno di meno annunci e più fatti concreti: tra le urgenze, Didoné ha citato la non autosufficienza,

“che coinvolge 4 milioni di famiglie, tutto sulle loro spalle, Rsa e badanti comprese, con spese che vanno dalle 17 mila alle 25 mila a genitore. Austria, 93, Germania 95, Portogallo, 98, Francia 2002, Spagna 2006. Questi paesi sono intervenuti con una legge nazionale sulla non autosufficienza. In Italia, terzo paese più vecchio al mondo, ancora nulla e la popolazione invecchia”.

Didoné ha ricordato quanto sia importante rinnovare e potenziare la sanità:

“Oggi chiedo a tutti voi, uomini e donne della Cisl di stare sul pezzo, per difendere il bene più prezioso che abbiamo, il nostro servizio sanitario nazionale, universalistico, gratuito e pubblico. Abbiamo il dovere e la responsabilità di consegnarlo alle future generazioni”.

A questo link l’intervento integrale:

https://www.youtube.com/watch?v=95lgQzV40GQ&t=3439s