Di fronte alla crisi provocata dal Covid 18 e alle tante sofferenze che il virus sta provocando in tutti gli strati della popolazione, la Segretaria generale della CISL si rivolge direttamente a tutti gli iscritti al sindacato, invitando ognuno a fare la sa parte.
“Care Amiche e Cari Amici,
Restiamo uniti nella sofferenza: l’appello accorato del Presidente della Repubblica
Mattarella non deve essere disatteso da nessuno in questo momento così grave e difficile per il nostro paese. E’ il momento della responsabilità. Bisogna mettere in campo ogni intervento possibile e straordinario per affrontare questa terribile emergenza sanitaria.
Mancano posti letto in terapia intensiva, mancano respiratori, mancano le giuste protezioni per chi lavora negli ospedali, da chi fa le pulizie nelle stanze, agli infermieri, ai medici, a tutto il personale sanitario.
Dobbiamo aiutare chi ci aiuta: possiamo dare anche noi un piccolo contributo per dotare i nostri ospedali di quegli strumenti che servono oggi a salvare la vita e dotare chi lavora negli ospedali di quelle protezioni così necessarie in questo momento.
È per questo che come Cgil, Cisl, Uil abbiamo promosso una raccolta fondi, ovviamente in raccordo con la protezione civile, per rafforzare il nostro sistema sanitario di terapie intensive, oggi cosi necessarie per salvare le vite umane ed anche per dotare, tutti coloro che lavorano nella sanità, di quegli strumenti di protezione personale.
E’ stato aperto un conto corrente bancario presso ‐ Monte dei Paschi di Siena, IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 con causale: Aiuta chi ci aiuta – su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori e pensionati, luoghi di lavoro e leghe dei pensionati.
Il ricavato sarà interamente versato alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale. È un modo per stare vicini agli ammalati, alle loro famiglie.
Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro instancabile di medici, infermieri, del personale degli ospedali, dell’intera struttura nazionale di assistenza. Sono loro, oggi, i nostri “angeli” che si stanno prendendo cura dei tanti malati, soprattutto dei nostri anziani, i più colpiti dal virus anche perché sofferenti di altre patologie.
Gli addetti al nostro Servizio Sanitario Nazionale affrontano, oramai da quasi un mese, turni di lavoro massacranti e rischi personali enormi per fronteggiare una situazione emergenziale inedita e grave che purtroppo risente anche degli effetti negativi di anni di tagli e mancati investimenti nella sanità pubblica. Tutti siamo partecipi del dolore delle famiglie, che hanno perso un loro caro a causa del virus e siamo solidalmente vicini alle tante persone che si sono ammalate.”