Emergenza sanità: quasi 500 mila persone hanno rinunciato ai medicinali

Il 4 dicembre, presso il Centro Congressi di Confcommercio Milano, è stato presentato il 7° Rapporto Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato – con il contributo incondizionato di IBSAdall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, organo di ricerca di Banco Farmaceutico.

Secondo i dati riportati nel rapporto, nel 2019 473.000 persone per ragioni economiche non hanno potuto acquistare i farmaci di cui avevano bisogno.

Anche per questa ragione la richiesta di medicinali agli enti assistenziali è cresciuta nel periodo compreso fra il 2013 e il 2019 del 28%, e in quest’ultimo anno si è raggiunto il picco con 1.040.607 confezioni di medicinali richieste (+4,8% rispetto al 2018). Le richieste riguardano soprattutto farmaci per il sistema nervoso (18,6%), per il tratto alimentare e metabolico (15,2%), per l’apparato muscolo-scheletrico (14,5%) e per l’apparato respiratorio (10,4%). Non mancano tuttavia richieste relative a presidi medici e integratori alimentari.

La difficoltà di accedere alle cure sanitarie, tuttavia, non riguarda solo le persone indigenti. Ben 12.634.000 persone, almeno una volta nel corso dell’anno, hanno limitato – per ragioni economiche – la spesa per visite mediche e accertamenti legati alla prevenzione. Contenere la spesa sanitaria, è peraltro necessario anche a fronte del fatto che la quota non coperta dal SSN e quindi totalmente a carico dei cittadini è passata, tra il 2016 e il 2018 dal 37,3% al 40,3%.

All’interno di questo problematico quadro, le famiglie con minori sperimentano le difficoltà maggiori: nel 40,6% dei casi queste famiglie sono infatti state costrette a limitare la spesa per visite mediche e accertamenti periodici; nelle famiglie povere senza figli questa percentuale scende al 37,2%.

Quando ci sono figli, le difficoltà interessano anche le famiglie non in povertà, che nel 20,7% dei casi hanno limitato la spesa sanitaria o hanno rinunciato del tutto a sostenere gli oneri di visite e accertamenti. Nelle famiglie non povere e senza figli questo accade invece nel 18,3% dei casi.

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