Emendamento Rsa: la risposta del presidente della Commissione

Rsa

Per Zaffini il senso della nota è dare sollievo alle famiglie e non il contrario, ma la formulazione è poco chiara

L’emendamento sui Livelli essenziali di assistenza riferiti alle prestazioni sanitarie nelle Rsa, approvato la settimana scorsa dalla Commissione competente in Senato, fa ancora discutere. Dopo la nota unitaria dei sindacati dei pensionati che ne chiedeva il ritiro, Francesco Zaffini, presidente della Commissione Sanità e Lavoro, senatore di Fratelli d’Italia, ha risposto dando una diversa interpretazione del testo. Per i sindacati il rischio è di avere maggiore discrezionalità nella quota dei servizi Rsa pagati dal servizio pubblico, con ricadute sulla somma assegnata alle famiglie.
Per Zaffini, invece, secondo quanto ha riferito a Quotidiano Sanità,

Lo scopo di questo emendamento e di questo governo è proprio quello di tutelare i pazienti che hanno bisogno di una particolare assistenza, come per esempio quelli affetti da Alzheimer, mettendo in sicurezza proprio le strutture a loro dedicate. (…) La nuova norma chiarisce che fino 70% dei costi per le cure di pazienti che rientrano in casistiche di alta complessità assistenziale sono a carico del SSN, cioè alla sanità, lasciando la restante parte a carico delle risorse della non autosufficienza. Nessun taglio, quindi, ma solo maggiore chiarezza a tutela proprio di quei cittadini fragili e dei loro parenti costretti prima a rivolgersi ai tribunali per avere garantiti i loro diritti.

I sindacati dei pensionati avevano scritto, nel comunicato stampa, che la formulazione dell’emendamento appariva poco chiara. Il testo si legge qui (Proposta di modifica n. 13.0.400 (testo 2) al DDL n. 1241):

All’articolo 30, comma 1, della legge 27 dicembre 1983, n. 730, le parole: “Sono a carico del fondo sanitario nazionale gli oneri delle attività di rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali” sono sostituite dalle seguenti: “Sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente gli oneri delle attività di rilievo sanitario anche se connesse con quelle socio-assistenziali”. Conseguentemente, nell’ambito della quota a carico del servizio sanitario nazionale per l’erogazione delle prestazioni di assistenza sociosanitaria residenziale e semiresidenziale, di cui all’articolo 30 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, salva la ripartizione ivi contemplata elevabile al 70 per cento nei casi di alta complessità assistenziale, sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente gli oneri delle prestazioni di rilievo sanitario, secondo quanto rilevato nell’ambito della valutazione multidimensionale per la presa in carico dell’assistito, anche se connesse con quelle socio-assistenziali in termini di specifica efficacia terapeutica.

Per approfondire:

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=128395

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=128321

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