Diritto all’oblio oncologico: approvata la legge

Oblio

Il provvedimento è stato approvato in Senato il 5 dicembre

Il diritto all’oblio oncologico è stato riconosciuto in Parlamento dalla Camera dei deputati, nell’agosto scorso, e dal Senato, lo scorso 5 dicembre. È passata la legge che mira a evitare discriminazioni nei confronti di chi ha sofferto di un tumore ed è guarito: è il DDL S. 851 “Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”, del quale si attendono ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e i decreti attuativi.

Che cos’è il diritto all’oblio oncologico? Il criterio, riconosciuto dalla medicina, per considerare un paziente guarito da un tumore è aver superato dieci anni dalla guarigione senza recidiva. In questo caso, si può dire che la persona abbia le stesse aspettative di vita di un individuo che non è mai stato affetto da tumore.

La legge applica il criterio dei dieci anni per affermare che non può essere richiesta alcuna informazione sulla salute dell’individuo, per esempio nel caso in cui si trovi a chiedere un mutuo in banca o a stipulare una polizza assicurativa. In questo modo, il diritto all’oblio oncologico sancisce che non possono essere applicate condizioni contrattuali più sfavorevoli per il cittadino. Nella legge, il limite è ridotto a cinque, se la malattia è insorta prima dei 21 anni.

Stando agli ultimi dati, gli italiani interessati dall’oblio oncologico, perché considerati guariti, sono attualmente circa un milione, mentre 3,6 milioni vivono attualmente con una diagnosi di cancro. Analoghe leggi sul diritto all’oblio oncologico sono già in vigore in Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo Spagna e Romania.

Per approfondire:

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/il-diritto-alloblio-oncologico-e-legge

https://www.airc.it/news/oblio-oncologico-il-senato-approva-la-legge-per-tutelare-gli-ex-pazienti#:~:text=L’oblio%20oncologico%20%C3%A8%20legge,dalle%20discriminazioni%20legate%20alla%20malattia.