Didoné: Vaccini in Lombardia, basta improvvisazioni!

Sul vaccino antiCovid in Lombardia non si può improvvisare.

Emilio Didonè, segretario generale di Fnp Cisl Lombardia, interviene ricordando la lentezza della campagna vaccinale lombarda che, appena iniziata, ha già registrato numeri decisamente più bassi rispetto a quelli delle altre regioni.

Nel comunicato stampa di lunedì 4 gennaio, Didonè stigmatizza  la situazione della regione nell’ambito del piano vaccinale più importante dell’anno: il territorio lombardo è tra gli ultimi in termini percentuali per vaccinazioni effettuate, nonostante il  mezzo milione di contagiati diagnosticati (il 20% della popolazione) e i 25 mila decessi (un terzo dell’intero Paese).

Dice Didonè:

“Non siamo orgogliosi di essere stati facili profeti, ma ancora una volta regione Lombardia si è dimostrata impreparata a gestire la situazione”.

Vaccino antiCovid in Lombardia: non si può lasciare in mano al caso e all’improvvisazione

Nel comunicato stampa, Didonè parla di un’altra falsa partenza, con il solito, immancabile autogol di regione Lombardia. I primi dati della regione che si vanta di essere la prima in Italia sono deludenti, sconfortanti, inaccettabili e tra i peggiori in Italia.

Se questa è la premessa, “non nascondiamo le nostre preoccupazioni per la prossima campagna vaccinazioni degli anziani in programma a marzo 2021. Ci saranno i vaccini in quantità sufficiente per tutti gli over 65? I tempi saranno rispettati?  Le siringhe saranno quelle giuste? Dovremo ricorrere a una lotteria per scegliere i fortunati?”.

Per Emilio Didonè, non si può lasciare in mano al caso e all’improvvisazione la salute delle persone.

Il sindacato da tempo chiede che su prevenzione e cura si attuino progetti che tengano conto delle esperienze territoriali e professionali che questo territorio ha maturato e cresciuto.

Invece, da anni si vedono riforme e proposte che hanno abbassato il livello della sanità pubblica della regione. Dichiara Didonè:

“È ora di trovare vere soluzioni e di mettersi al lavoro per invertire una tendenza che ci sta facendo scivolare ai posti più bassi per la qualità dell’offerta”.