Nel discorso del segretario nazionale Fnp al Consiglio generale, l’invito a ragionare sulle soluzioni
Didonè sottolinea il valore delle sane relazioni sindacali, la contrattazione, l’approccio propositivo nell’analizzare i problemi e ideare soluzioni. Questo lo spirito dell’intervento di martedì 10 dicembre, a Roma, al Consiglio generale Fnp Cisl, che si è svolto alla presenza dei segretari nazionali Fnp e della segretaria generale aggiunta Cisl Daniela Fumarola.
In un discorso che non ha trascurato di evidenziare i problemi della società attuale, Didonè ha osservato l’atteggiamento più utile oggi, secondo la Fnp, per il Paese: non la polemica, non l’antagonismo ideologico, neppure la rassegnazione, piuttosto, dare risposte concrete, fare
azioni di responsabilità che ridiano fiducia e speranza ai cittadini.
Didonè ha detto:
la Fnp continuerà a fare pressioni sul governo per migliorare la vita dei pensionati e delle pensionate.
La manovra, ha aggiunto il segretario, va considerata un punto di partenza per un cammino che guardi a un futuro sostenibile, inclusivo e solidale.
Il sociale, le questioni aperte
Per Didonè servirebbero più risorse per il sociale, per la scuola, per la sanità, per la non autosufficienza e per una riforma strutturale delle pensioni che la Fnp chiede da tempo.
A livello nazionale, i problemi sono molti e importanti: dal rischio di decadenza del sistema sanitario nazionale ai numeri sulla povertà in Italia e, non ultimo, il tema della condizioni degli anziani. Tra il 2019 e il 2023 le persone anziane sono aumentate di quasi 500 mila e il loro peso relativo, sulla popolazione residente, è passato dal 22 al 24 per cento.
Le persone non autosufficienti in Italia sono quasi 4 milioni, mentre sono in aumento i casi di demenza senile e preoccupa il fenomeno degli anziani soli che si trascurano, sino a sviluppare forme di barbonismo domestico.
Tante le storie del degrado che confermano che in questo paese serve una vera presa in carico della persona.
Di fronte a queste emergenze, Didonè rilancia atteggiamenti di consapevolezza e responsabilità e invita a “non piangersi addosso”, ma a “provare a cambiare”, mettendosi a lavorare e potenziando la contrattazione nazionale, regionale e locale.