Decreto Dignità: Giudizio articolato della CISL, può migliorare con il confronto

Il decreto dignità passa l’esame del Consiglio dei ministri che lo ha approvato. Dice il vicepremier Luigi Di Maio: sarà “un primo passo in avanti”, ha detto, “però io so benissimo che il nostro intervento non potrà prescindere dall’abbassamento del costo del lavoro” e “questo nella legge di Bilancio ci sarà”.

Il provvedimento include un pacchetto fisco “light” con ritocchi al redditometro e lo slittamento della scadenza dello spesometro al 28 febbraio (dal 30 settembre).

Rivista la norma sulle delocalizzazioni che farà scattare multe da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto per le imprese che delocalizzano “entro cinque anni dalla data di conclusione dell’iniziativa agevolata”. La stretta resta per chi lascia l’Italia per un Paese extraeuropeo mentre è dubbio che sia applicabile a chi trasferisce l’attività, anche in parte, in uno dei Paesi dell’Unione.

“Condivisibile la linea assunta nel Decreto dignità che non scoraggia in assoluto i contratti a termine, ma solo quelli di durata lunga, che più verosimilmente nascondono l’esigenza di contratti stabili. Il reale problema infatti è la durata delle transizioni da termine a tempo indeterminato, ha commentato Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl.

Nutriamo tuttavia forti perplessità sull’estensione tout court al contratto di somministrazione di alcune discipline del contratto a termine, per le quali andrebbero previsti adattamenti in ragione della peculiarità di questo istituto, soprattutto chiarendo che i diversi limiti che vengono introdotti devono essere riferiti all’impresa utilizzatrice, non certo all’Agenzia di somministrazione.

Inoltre, ha aggiunto Sbarra, “chiediamo che l’aumento dei costi dei contratti a termine si traduca in maggiori tutele nelle transizioni da un contratto a un altro. In generale riteniamo che, sia per il contratto a termine che per la somministrazione, sarebbe opportuno affidare una serie di scelte sul loro utilizzo in azienda alla contrattazione collettiva.

La Cisl chiede ora che il percorso di conversione parlamentare del decreto veda un aperto confronto che valorizzi i contributi delle parti sociali e del sindacato, al fine di rendere maggiormente efficaci e concrete e non teoriche le scelte operate dal decreto stesso.

Quanto all’aumento dell’indennizzo per i licenziamenti illegittimi, si tratta di una richiesta che la Cisl ha sempre sostenuto al fine di meglio tutelare il lavoratore nel periodo di ricerca di un nuovo lavoro”, conclude Sbarra.

Giudizio positivo della CISL anche alla stretta sulla pubblicità di giochi e scommesse contro l’azzardopatia, fatti salvi i contratti in essere e le lotterie a estrazione in differita, come la Lotteria Italia.


Decreto dignità, le osservazioni della CISL.