Aumentano le risorse investite per lavoratori e pensionati. Il sindacato chiede la rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione
Il Decreto aiuti annunciato dal Governo pochi giorni fa è la conferma, per la Cisl, che un approccio al dialogo tra politica e parti sociali è la base giusta per arrivare a dei risultati. L’affermazione che fa da titolo al volantino diffuso da Cisl, “Il dialogo paga”, sintetizza l’apprezzamento della Cisl dopo l’incontro del presidente del Consiglio Mario Draghi con Cgil Cisl e Uil.
Nell’insieme, sono ora 14 miliardi di euro le risorse investite nelle misure emergenziali destinate a lavoratori, pensionati, imprese, per contrastare le difficoltà economiche causate dallo scenario internazionale.
Gli interventi principali sono il bonus di 200 euro a lavoratori e pensionati con reddito fino a 35mila euro, l’incremento del fondo nazionale per il sostegno agli affitti, la conferma fino a settembre del bonus sociale sulle bollette. Il bonus di 200 euro, stando alle notizie annunciate finora, dovrebbe arrivare in busta paga o sul cedolino della pensione nel mese di luglio.
Decreto aiuti: il dialogo paga
Gli interventi del Decreto aiuti mantengono il loro carattere estemporaneo, è vero, mentre per la Cisl alcune misure potrebbero diventare permanenti, come ad esempio la riduzione delle accise e dell’Iva sui carburanti.
Tra le ulteriori richieste del sindacato ci sono la rivalutazione delle pensioni di fronte ai nuovi tassi di inflazione e politiche di sostegno alla domanda interna e ai consumi, come strumenti che consentano la riduzione o l’esenzione dell’Iva. Il sindacato ha chiesto anche di intraprendere un’azione all’interno dell’Unione Europea per realizzare un fondo alimentato per l’energia e per mettere un tetto ai prezzi delle materie energetiche.
Sul fronte interno, servono interventi strutturali che coinvolgano il lavoro e la politica dei redditi, il Mezzogiorno, la previdenza, un più equo sistema fiscale.