Dai dati Invalsi 2024 uno specchio del Paese

Invalsi 2024

Le prove sugli studenti italiani mostrano il divario dei territori. Migliora l’inglese

È una situazione in chiaro scuro quella delineata dai dati Invalsi 2024, la rilevazione che ogni anno monitora i risultati di apprendimento nelle scuole italiane. Migliorano le competenze in inglese, in tutte le fasce di età, ma più eterogenei sono i livelli di italiano e di matematica, con alcune differenze importanti: per esempio, tra maschi e femmine, tra studenti italiani e di origine straniera, tra Nord e Sud. La scuola resta specchio di diseguaglianze, pur con segnali di miglioramento rispetto agli anni del Covid.
Le prove Invalsi sono state eseguite in più di 12 mila scuole, coinvolgendo circa 1 milione di alunne e alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 allieve e allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado.

Dati Invalsi 2024: alcuni numeri

Nella scuola primaria, in italiano, il 67% degli studenti ha raggiunto almeno il livello base, mentre in matematica la percentuale è salita al 67%, rispetto al 64% del 2023. Tra i bambini in quinta elementare, i risultati sono più differenziati: in italiano, il 75% degli studenti ha raggiunto almeno il livello base, in matematica il 68%, e in Inglese si è registrata una crescita significativa con il 95% degli studenti che ha raggiunto il livello A1 nella prova di lettura e l’86% nella prova di ascolto. Le bambine sono spesso meno competenti in matematica, un dato che può condizionare molto presto il loro curriculum.

Nella scuola secondaria, appena il 56% degli studenti ha ottenuto risultati adeguati in matematica, contro il 60% in italiano. Nell’ultimo anno delle scuole superiori, il 56% degli studenti ha raggiunto almeno il livello base in italiano, il 52% in matematica, e il 60% ha raggiunto i traguardi in inglese nella prova di lettura, mentre il 45% nella prova di ascolto.

Nord e Sud

Uno sguardo ai territori rende conto di una disparità nota: i risultati scolastici peggiori sono nelle regioni del Centro Sud, così come i numeri della dispersione implicita, cioè i casi in cui gli studenti arrivano al diploma, ma senza aver acquisito le competenze fondamentali. C’è da dire che la dispersione implicita è in calo rispetto agli anni scorsi: nel 2024 è scesa al 6,6%, il valore più basso da quando è iniziata la rilevazione, nel 2019. Anche la dispersione scolastica di per sé, cioè l’abbandono della scuola prima del diploma, è diminuita.

Allo stesso tempo, la percentuale di studenti accademicamente eccellenti è aumentata dal 13,3% nel 2023 al 15,1% nel 2024. I dati Invalsi 2024 non sono, quindi, del tutto negativi, ma le lacune del sistema scolastico nazionale restano numerose.

Per approfondire:

https://www.invalsi.it/invalsi/index.php