Cure primarie, i distretti, le Rsa: a che punto siamo

Nella seconda giornata del workshop Cisl si è parlato dei bisogni di salute di una società che invecchia. Con nodi irrisolti

Cure primarie, i distretti, le Rsa e i punti deboli dell’assistenza agli anziani sono fra i temi trattati il 15 settembre, nella seconda giornata del workshop Cisl a Castelnuovo del Garda. Nel corso di due sessioni, al mattino e al pomeriggio, con molti ospiti e relatori e diversi argomenti all’ordine del giorno, sono emersi molti dei problemi che riguardano la sanità, in Lombardia e sul territorio nazionale.

Si è parlato di medicina generale, di integrazione dei servizi sul territorio, di salute mentale e di soluzioni possibili. I decreti ministeriali, il DM71 per l’assistenza territoriale e il Dm77 per le cure primarie danno alcune indicazioni per il futuro. Uno dei punti chiave è il distretto, l’obiettivo è dare risposta ai bisogni delle persone sul territorio, prima che siano costretti a recarsi al pronto soccorso.

Cure primarie, i distretti, le Rsa… e nel frattempo la popolazione invecchia

Nella sessione del pomeriggio si è parlato di assistenza agli anziani, a partire da un’analisi di lungo periodo. La popolazione italiana invecchia e in età avanzata cambiano i bisogni, mentre non sono cambiati i servizi, né dal punto di vista sanitario né sociale. Over 65, settantenni, ultraottantenni manifestano esigenze diverse: via via che cresce l’età aumenta il numero di malati cronici, con più patologie, con la possibilità di una riduzione progressiva dell’autonomia personale. Il sistema sanitario progettato, nelle sue strutture fondamentali, diversi decenni fa non può soddisfare questi bisogni, mentre assistenza domiciliare e cure palliative sono deboli. In futuro, il calo demografico e la riduzione progressiva dei nuclei familiari faranno crescere il numero di anziani soli, proprio mentre la sola risposta davvero presente ai bisogni degli anziani è, ad oggi, la famiglia.

Nell’immediato, del resto, nelle Rsa aumentano i costi delle rette, – anche a causa dei costi dell’energia –, il tempo di cura riservato agli ospiti non è sufficiente, i servizi territoriali sono lacunosi.
C’è un clima di attesa e preoccupazione per la ventilata approvazione della legge sulla non autosufficienza: doveva essere approvata entro la fine dell’anno, ma il suo iter è stato rallentato dalla crisi di governo.

 

In foto: Gianlorenzo Scaccabarozzi, direttore Dipartimento Interaziendale della Fragilità – ASST Lecco e Pietro Cantoni, moderatore, Fnp Cisl Lombardia