Corona virus: sessantamila posti a rischio

Governo e parti sociali insieme per trovare un tampone all’emergenza coronavirus.

Un’emergenza che, avverte Confesercenti, rischia di avere un impatto elevatissimo sulla nostra economia pari ad una perdita di circa 3,9 miliardi di euro di consumi.

Si potrebbe arrivare alla chiusura di circa 15.000 piccole imprese in tutti i settori, dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi con un impatto sull’occupazione che potrebbe superare i 60.000 posti di lavoro.

Dello stesso tenore anche l’allarme di Confcommercio secondo la quale se la crisi dovesse protrarsi oltre i prossimi mesi di maggio-giugno l’impatto sul Pil potrebbe essere di 3-4 decimi di punto, pari a 5-7 miliardi di euro.

Mentre per Confindustria bisogna agire verso questi settori più colpiti dal virus, vale a dire turismo, fiere, trasporti, logistica e attività culturali.

Per questo intervento, secondo quanto emerso nel corso del tavolo al Ministero del lavoro con le parti sociali, lo stanziamento previsto è di 21 milioni di euro.

Una cifra insufficiente, commenta la leader della Cisl Furlan, che spiega: ”Abbiamo sottolineato come gli ammortizzatori sociali debbano essere garantiti a tutti i lavoratori e lavoratrici attraverso la cassa integrazione ordinaria, e in deroga per quei lavoratori che non possono andare con la cassa ordinaria, naturalmente è necessario attivare anche il fondo di integrazione salariale”.

La segretaria della Cisl sottolinea la necessità di ”fondi più consistenti perché avremo delle crisi di settore, quello del turismo è prevedibile.”

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