Colf e badanti diminuiscono di numero? Che cosa dicono i dati

Secondo Inps, nel 2022 i lavoratori domestici sono meno rispetto al 2021, ma è probabile che siano in calo i contratti di assunzione

Colf e badanti diminuiscono, almeno secondo i contratti regolari che Inps è in grado di monitorare. Secondo il report “Statistiche in breve”, di giugno 2023, i lavoratori domestici nel 2022 sarebbero il 7,9 per cento in meno rispetto al 2001, cioè un calo di 79.548 persone.
Dopo l’incremento del biennio 2020-2021, a causa delle restrizioni del Covid, che avevano invogliato la riemersione di molte lavoratrici in nero e anche a seguito della sanatoria approvata dal governo Draghi, nel 2022 si è tornati ai numeri del triennio 2017-2019. Un calo così consistente di lavoratrici e lavoratori domestici, però, fa pensare piuttosto ad una nuova crescita dei rapporti irregolari.

La Lombardia è la regione che presenta il maggior numero di badanti e colf, 29143, il 19,5% del totale, 849.299. Il Nord ovest è l’area d’Italia più interessata, seguita dal Centro e dal Nord Est.

Colf e badanti: presente e futuro

I lavoratori stranieri occupati in quelle attività sono calati in un anno del 8,4 per cento rispetto al 2021. Per Luigi Maffezzoli, della segreteria Fnp Milano:

“un altro dato che lascia perplessi e che fa pensare in parte ad abbandoni della professione ma, soprattutto, al ritorno al nero dopo un breve periodo di lavoro regolare”.

Anche le lavoratrici e i lavoratori domestici invecchiano: la classe d’età che più incide nel settore è quella che va dai 50 ai 54 anni, con un peso del 17,2 per cento, mentre solo il 1,9 per cento ha meno di 25 anni.

Osserva Maffezzoli:

“È molto concreto il rischio che la carenza di medici e in generale di personale di cura si estenda anche alla categoria più generica delle “badanti”. Il problema dovrà entrare decisamente nei decreti attuativi della legge sulla non autosufficienza, attesi per l’inizio del 2024. Dobbiamo pensare a maggiori agevolazioni fiscali, a formazione e qualificazione che renda l’attività più attrattiva e riconosciuta socialmente, a semplificazioni e a una permanenza delle regolarizzazioni, a un sistema di servizi territoriali che sviluppino l’assistenza domiciliare alla cui carenza spesso gli anziani sono costretti a sopperire con l’assunzione di badanti e colf, a badanti di caseggiato e ad altre soluzioni che integrino i servizi”.

Per approfondire:

https://servizi2.inps.it/servizi/osservatoristatistici/api/getAllegato/?idAllegato=1013