Al 38esimo posto c’è il Gemelli di Roma, al 60esimo il milanese Niguarda; ma come viene realizzata la scelta e come sta, davvero, il Servizio sanitario nazionale?
La classifica dei migliori ospedali del mondo, secondo l’indagine del settimanale Newsweek, è stata divulgata ai primi di marzo. 250 sono gli ospedali considerati nell’elenco. I primi 4 posti sono stati assegnati a enti degli Stati Uniti: Mayo Clinic di Rochester, Cleveland Clinic, Massachusetts General Hospital di Boston, Johns Hopkins Hospital di Baltimora.
Il primo ospedale europeo è lo svedese Karolinska niversitetssjukhuset di Solna, 6° posto, seguito al 7° posto dal tedesco Charité – Universitätsmedizin di Berlino e all’8° posto dal francese AP-HP – Hôpital Universitaire Pitié Salpêtrière di Parigi.
Tra gli ospedali italiani, spicca il Policlinico Gemelli di Roma, al 38esimo posto. Per la Lombardia: l’ospedale Niguarda di Milano è al 60esimo; San Raffaele-gruppo San Donato al 64esimo, l’Humanitas di Rozzano all’89esimo, il San Matteo di Pavia al numero 101, gli Spedali Civili di Brescia al 115.
Classifica dei migliori ospedali del mondo: i criteri
Nonostante il buon posizionamento, rispetto all’anno 2022, tutti gli ospedali italiani nel 2023 hanno perso alcune posizioni, come ha osservato Emilio Didonè, segretario nazionale Fnp Cisl, in una nota. La classifica Newsweek è stilata in base a criteri che comprendono metriche di qualità ospedaliera, l’esperienza dei medici e dei pazienti. Secondo una valutazione Oms, ricorda Didonè, il giudizio sulla sanità italiana deriva soprattutto da una buona funzionalità di sistema, a fronte di una spesa esigua rispetto ad altri Paesi simili al nostro. Tutto bene, dunque? Forse no. Osserva Didonè:
“I dati della classifica di Newsweek rispecchiano anche la disomogeneità dell’offerta ospedaliera italiana che costringe migliaia di persone a dei veri e propri viaggi della speranza da Sud a Nord per ricevere le cure. I 13 migliori ospedali sono tutti nel Nord Italia. (…)
A nostro parere, il SSN, indubbiamente, offre della “buona sanità”, ma purtroppo a macchia di leopardo, con Regioni al top e tante altre che fanno fatica e arrancano. (…)”.
Queste classifiche offrono l’opportunità di “ricordare” alla politica che è ora di affrontare i problemi strutturali del Servizio sanitario nazionale.