Cittadini lombardi rimborsati a metà, “in regione continua la farsa del vaccino”

“Peccato che al cittadino sia costata il doppio la vaccinazione antinfluenzale che avrebbe dovuto essere garantita e gratuita dal servizio sanitario”.

 Il segretario generale dei pensionati Cisl della Lombardia, Emilio Didonè,  commenta così l’ultimo provvedimento della Giunta di Fontana che stabilisce un rimborso pari 32 euro per i cittadini che rientrano nelle fasce della popolazione over 65, soggetti con particolari elementi di fragilità che hanno ricorso alla somministrazione a pagamento del vaccino antinfluenzale.

I cittadini sono stati costretti a pagare un servizio essenziale che avrebbe dovuto fornire lo stesso servizio sanitario regionale, e che non è stato in grado di fornire per approssimazione e superficialità della giunta regionale e in particolare dell’assessorato al welfare.

In Lombardia, negli ultimi mesi, si è assistito a caroselli di dichiarazioni e improvvisazioni assolutamente incredibili:

– l’assessorato al welfare che dichiara di avere 3 milioni di dosi;

– dirigenti della regione che affermano che ne mancavano almeno 700mila:

– il presidente della Giunta che bandisce gare per gli acquisti senza sosta.

Ma allora i tre milioni di vaccini ci sono o non ci sono?.

Anche Federfarma (federazione nazionale titolari di farmacie) ha inviato una nota indirizzata alle società che producono vaccini, riguardo le numerose criticità che si stanno verificando a causa della carenza di vaccini antinfluenzali.

“E adesso, visto i precedenti, come facciamo a non essere preoccupati del prossimo piano vaccinale anti Covid? Cosa dovremmo aspettarci dal piano vaccinale anti Covid della Regione Lombardia? Nell’attesa – conclude Didonè – qualcuno della Giunta potrebbe spiegare ai cittadini cosa è accaduto, cosa non ha funzionato. Non siamo infallibili, tutti sbagliano, ma sarebbe sufficiente chieder scusa e cercare di rimediare in futuro”.