Cisl in piazza il 18 dicembre: non è il momento di essere contro

Luigi Sbarra ribadisce le ragioni di una manifestazione diversa dallo sciopero generale di Cgil e Uil. Con il Governo rilanciare lo strumento della negoziazione

La Cisl in piazza il 18 dicembre, a Roma, nella manifestazione nazionale dallo slogan “Per lo sviluppo, il lavoro, la coesione. La responsabilità in piazza”, ribadisce la sua scelta in autonomia da quella dello sciopero generale del 16 dicembre indetto da Cgil e Uil. Ricorda la situazione contingente, un momento in cui l’Italia ha bisogno di coesione e rilancia lo strumento della negoziazione con il Governo per ottenere ulteriori risposte dalla manovra senza porsi in posizione conflittuale.

Nella mobilitazione di sabato a Roma, in piazza Santi Apostoli, la Cisl lancia un messaggio di moderazione ricordando tuttavia i punti che le stanno a cuore per le politiche future. Cosi Sbarra nel suo discorso:

“Il Presidente Draghi, che incontreremo ancora una volta dopodomani a Palazzo Chigi, si è dimostrato capace di ascoltare, si è impegnato ad aprire i tavoli sui nodi cruciali del fisco e delle pensioni. E ha saputo cambiare e far progredire la Manovra. Non su tutto quello che volevamo. E per questo continueremo a farci sentire. Ma su molto, sì. Con forti elementi espansivi. Per la riforma degli ammortizzatori ci sono 5 miliardi e mezzo, 2 e mezzo in più rispetto a ottobre. Per la sanità si era partiti con 2 miliardi nel ‘22 e siamo arrivati a 6 per i prossimi tre anni. Sulle politiche sociali c’è un incremento da 150 a 850 milioni per la non autosufficienza, si avvia l’Assegno unico con 6 miliardi, si rifinanzia il Reddito di cittadinanza, che va meglio collegato a famiglie con minori e reso più accessibile agli immigrati”.

Cisl in piazza il 18 dicembre: in piazza per valorizzare i risultati raggiunti

In piazza per valorizzare i risultati raggiunti, e per ottenerne altri, la Cisl ha ricordato i temi salienti del prossimo confronto con il Governo, dal fisco alle pensioni. Sbarra ha ricordato che, per il sindacato, le pensioni non possono essere considerate solo un costo economico. La Cisl chiede al Governo di pronunciarsi sulla riforma della legge Fornero e di introdurre la flessibilità in uscita a partire da 62 anni, conquistando il principio che 41 anni di contributi bastano per godersi il sacrosanto diritto alla pensione.

Sbarra si è espresso positivamente sull’emendamento del Governo, sulle delocalizzazioni, per imporre alle imprese il rispetto della responsabilità sociale e della Costituzione. L’Italia non è una riserva di caccia per le multinazionali.

Il segretario generale Cisl ha anche ricordato il più recente, l’ennesimo, incidente sul lavoro con esiti mortali, avvenuto a Torino a causa del crollo di una gru. Per Sbarra, come ha ricordato Giampiero Guadagni, nell’articolo pubblicato su Conquiste del lavoro,

“Bisogna fermare questa lunga scia di sangue con una vera strategia nazionale di contrasto agli incidenti sul lavoro. Servono più controlli, assumere ispettori e medici del lavoro e coordinare le responsabilità tra ente enti e amministrazioni dello Stato e intensificare l’attività repressiva. Ma tutto questo non ha significato se non si collega ad un grande forte investimento sulla formazione e sulla prevenzione”.