Che cos’è il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare

Nella legge di bilancio 2023 è stato introdotto un progetto che dovrebbe aiutare le famiglie in difficoltà economiche con le eccedenze dei supermercati

Che cos’è il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare? Da dicembre scorso, con l’approvazione della legge di bilancio 2023, si è diffusa la notizia del nuovo progetto pensato per aiutare le famiglie più in difficoltà. È stato un emendamento del partito democratico a far figurare in finanziaria il Fondo, di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni all’anno dal 2024. I dettagli del progetto dovranno essere specificati nel decreto attuativo, atteso per i prossimi mesi.
Si sa, per ora, che il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare dovrebbe partire in alcune delle Città metropolitane italiane che sono, in tutto, 10: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Roma capitale. Il reddito alimentare sarà destinato a cittadini in povertà assoluta, le persone più bisognose di supporto nella gestione della vita quotidiana.

Che cos’è il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare

Il progetto sarà gestito tramite un’applicazione, presso la quale i cittadini coinvolti potranno prenotare dei pacchi alimentari. Si tratterà di cibi provenienti da supermercati, invenduti e prossimi alla scadenza o con difetti di packaging. Da definire sarebbero ancora la modalità per individuare i beneficiari; come coinvolgere le associazioni del Terzo settore e come organizzare la distribuzione dei pacchi che, per esempio, per le persone più fragili e per i non autosufficienti potrebbe avvenire a domicilio.

Il principio di utilizzare gli invenduti della distribuzione alimentare per aiutare chi ha bisogno non è nuovo. Lo fanno diverse associazioni sul territorio e l’idea di un’applicazione –  in questo caso un’iniziativa privata – dedicata a ridurre gli sprechi è già attiva da qualche anno. Il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare potrebbe tuttavia aggiungersi, a beneficio dei cittadini in povertà assoluta: secondo Istat, nel 2021 erano 5,6 milioni di individui, per 1,9 milioni di famiglie.
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