Cento anni fa la prima confederazione sindacale d’ispirazione cristiana

Cento anni fa nasceva la Confederazione Italiana dei Lavoratori (CIL).

Conoscere e valutare l’epoca e il contesto storico costituisce un momento formativo di analisi critica della storia del movimento sociale cattolico, e delle difficoltà che prima hanno impedito e poi rallentato la maturazione del “sindacalismo bianco”, arrivando infine al suo soffocamento da parte del fascismo.

Bisogna sicuramente partire dalla “Rerum Novarum” di Leone XIII (1891) che ebbe il merito di attivare in campo cattolico, anche in Italia, gli studi sull’economia e sulle scienze sociali. Ma l’efficacia applicativa di questi studi venne paralizzata dalla permanenza del “non expedit” (1874) di Pio IX che nel conflitto irrisolto tra Santa Sede e Stato Italiano, dopo la “presa di Roma”, chiedeva ai cittadini di fede cattolica di non partecipare alla vita politica dello Stato.

Alla sua costituzione la CIL raccoglieva l’adesione di 12 categorie nazionalie 26 strutture territoriali.

Giambattista Valente ne fu nominato Segretario generale, e vennero altresì costituiti: il Consiglio Nazionale (composto dai rappresentanti dei 12 Sindacati nazionali e dalle 26 Leghe del Lavoro); e la Commissione Esecutiva.

La sede provvisoria era a Roma in via dell’Umiltà 36; poi verrà trasferita a Milano in via Torino 10, e di nuovo riportata a Roma in via Duilio 2A.


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