Cara Regione Lombardia, perché i Laboratori di sanità pubblica non sono stati coinvolti contro il Covid 19?

A proposito di tamponi particolarmente carenti in Lombardia, pubblichiamo una presa di posizione del Segretario Generale della FNP regionale Emilio Didoné.

Nonostante l’attuale emergenza Covid 19 abbia fatto emergere in maniera incontestabile l’insostituibilità del sistema santario pubblico regionale e/o nazionale nella tutela della salute collettiva, Regione Lombardia continua a perseverare nella sua “scelta politica” di non considerare, anzi ridimensionare la sanità pubblica vedi anche i Laboratori di Sanità Pubblica.

In questa concitata emergenza forse se ne saranno dimenticati?

Infatti i Laboratori di sanità pubblica Lsp non sono stati presi nella giusta considerazione, sia per verificarne la potenzialità oggettiva e sia per valutarne un eventuale ruolo di affiancamento ai già oberati laboratori ospedalieri, individuatii per analizzare tamponi e test immunologici Covid 19.

Sono pensionato ma ho seguito la sanità pubblica e privata per molti anni.

Per quanto ricordo i Lsp dispongono di professionalità estremamente diverse e utili, e possono rapidamente acquisire e/o potenziare tutte le strumentazioni necessarie per contribuire a rispondere efficacemente alle sempre maggiori esigenze diagnostiche in situazioni “normali” ma soprattutto in emergenza sanitaria di epidemia. Erano nati per questo!

Nel corso di questi ultimi anni si è fatta sempre più forte la “scelta” di ridurre l’attività di questi e altri laboratori di sanità pubblica, sottraendo agli stessi una serie di prestazioni che rientrano pienamente nella mission dell’azienda: la prevenzione.

Richiamo questo aspetto anche in previsione dell’ormai imminente avvio delle campagne di test sierologici sulla popolazione, per le quali si prospettano numeri molto importanti e c’è bisogno di tutti!

Nel corso di questa emergenza sanitaria ho assistito – in diretta Tv alla sera – alle notevoli difficoltà che gli ospedali da soli hanno dovuto fronteggiare d’innanzi alle continue richieste d’analisi di tamponi, con lunghi tempi di attesa anche nelle risposte.

E’ mai possibile che a nessuno sia venuto in mente di ricorrere anche ai Laboratori di sanità pubblica Lsp?

Perchè si è preferito ignorare la possibilità di contributo, aiuto, collaborazione in qualsiasi maniera di questi Lsp nei giorni più concitati di emergenza sanitaria?

In passato gli attuali Laboratori di Prevenzione delle Ats e, fino all’ultima riforma regionale, hanno sempre eseguito questa tipologie di analisi sierologica per diverse altre malattie infettive, e ogni qual volta le ragioni di sanità pubblica lo richiedessero.

Ma se è venuto in mente a un semplice ex tecnico di laboratori in pensione come mai non è venuto in mente ai “luminari” addetti ai lavori (unita di crisi e regione Lombardia)?

Come mai non sono stati presi in considerazione nello screening anticorpale per il Covid 19 anche i Lps?

Perchè non sfruttare strutture e personale sanitario competente già presente, attivo, e pagato sul territorio lombardo?

Chiedere ai tavoli regionali emergenza Covid 19 è lecito come ripondere è cortesia:

Perchè sono stati esclusi dalle attività sierologiche diagnostiche Covid 19 i Laboratori di sanità pubblica della regione Lombardia?

E considerando anche che la strumentazione tecnica è già in parte disponibile presso questi laboratori o facilmente acquisibile tramite comodato d’uso, e quindi senza costi esagerati ma soprattutto con il personale già stipendiato.

Insomma sono presidi sanitari pubblici le cui competenze sanitarie sono immediatamente disponibili per essere impiegate nella lotta, purtroppo ancora lunga, all’epidemia Covid 19.

Emilio Didonè
segretario generale Fnp Cisl Lombardia