Cambia il modo di lavorare: otto milioni in “smart working”

Lo smart working da fenomeno di nicchia, quale era fino a poco tempo fa, è diventato un modo diffuso di lavorare.

Il lockdown – sottolinea il presidente del Cnel Tiziano Treu – ha funzionato da forte acceleratore e ne ha cambiato in larga misura i caratteri. Secondo i dati disponibili prima della emergenza lavoravano da remoto circa 500 mila persone, mentre nelle settimane di isolamento si stima che i lavoratori a distanza abbiano raggiunto gli 8 milioni”.

Tutto lascia prevedere, secondo Treu, che il lavoro a distanza sia destinato ”a diventare sempre più diffuso anche oltre le condizioni di emergenza”.

Inoltre, ”molte aziende multinazionali di vari settori, sia dei servizi che della manifattura, hanno annunciato anche pubblicamente che una gran parte fino alla maggioranza dei loro dipendenti potrà lavorare a distanza”.

Questo, spiega Treu, cambierà radicalmente il modo di organizzare il lavoro e la organizzazione delle aziende.

Non è detto che il tempo di lavoro ”diventerà irrilevante, ma certo dovrà essere valutato diversamente dal passato”.

Da: Conquiste del Lavoro