Bonus psicologo: fino a 600 euro a persona con Isee sotto i 50 mila euro

Maffezzoli: bisogna potenziare i servizi di sostegno psicologico e di sanità mentale nelle Case di Comunità

Il bonus psicologo permetterà di usufruire di una somma fino a 600 euro per sedute di psicoterapia. La formula è stata approvata il 16 febbraio dalla dalla Commissione Bilancio della Camera nel corso dei lavori per la conversione in legge del DL n. 228/2021 (c.d. Decreto Milleproroghe).
Chi soffre di un disagio psichico potrà avvalersi del bonus per pagare uno specialista privato, a condizione che sia iscritto all’albo professionale degli psicoterapeuti. Il bonus sarà in base all’Isee e non sarà devoluto a chi ha un Isee al di sopra di 50 mila euro. Lo stanziamento previsto è di 10 milioni di euro e il contributo vale fino all’esaurimento delle risorse. Contestualmente, il governo ha anche annunciato un investimento di ulteriori 10 milioni per i servizi di salute pubblica mentale
Basterà? Alcuni giornali stimano che il costo medio di uno specialista privato è di 50 euro a seduta. Con il bonus, nel suo importo massimo, si pagherebbero quindi 12 sedute.

Bonus psicologo: sì, ma bisogna lavorare di più sui servizi per la salute mentale

Luigi Maffezzoli, segretario in Fnp Cisl Milano Metropoli, ricorda che questi lunghi mesi di Covid 19, tra i tanti problemi, hanno anche inciso profondamente sulla vita quotidiana delle persone, determinando stress, problemi psicologici e, in qualche caso, anche vere forme di sofferenza, soprattutto tra giovani e adolescenti, che richiedono certamente un potenziamento del supporto psicologico:

“Lascia perplessi la soluzione adottata che prevede dei bonus a fronte di spese per visite private, una soluzione accettabile ma solo nell’emergenza e a breve termine. La soluzione migliore, ancora adottabile se ci fosse la volontà politica di attuarla, sarebbe quella di inserire e potenziare i servizi di sostegno psicologico e di sanità mentale nelle Case di Comunità, quindi a carico del Servizio Sanitario Nazionale, e in stretto raccordo con i servizi sociali e i medici di famiglia.”