Bilancio europeo: la discussione è cominciata

Mentre in Italia si stanno per avviare le difficili trattative per la formazione di un nuovo governo, in Europa è cominciato il confronto nella Commissione e tra gli stati sul nuovo bilancio a lungo termine dell’Unione che riguarderà il settennato 2020-2027, il primo che non vedrà la partecipazione della Gran Bretagna.

«I bilanci non sono semplici esercizi di contabilità: riflettono le nostre priorità e la nostra ambizione. Traducono il nostro futuro in cifre. Quindi innanzitutto parliamo dell’Europa che vogliamo. Poi gli Stati membri devono sostenere le loro ambizioni con le risorse finanziarie adeguate» ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

Le scelte a lungo termine che verranno attuate interessano molto le parti sociali europee.

Il bilancio dell’UE, infatti, è certamente il più rilevante strumento di redistribuzione di risorse a livello Europeo.

Secondo la Social Platform, la più grande rete di organizzazioni europee della società civile impegnate nel settore sociale, i negoziati sul bilancio dell’Ue «Possono degenerare nella feroce tutela degli interessi nazionali, oppure possono offrire l’opportunità di guardare agli interessi collettivi a lungo termine per l’intera Unione. troppo spesso l’Ue ha investito in infrastrutture o progetti di sviluppo economico con poca o nessuna attenzione alle ricadute sui diversi gruppi di popolazione, in particolare i più vulnerabili».

Per questo l’Ue «dovrebbe essere più aperta all’apprendimento dagli errori, piuttosto che all’attuale ossessione per la documentazione delle buone pratiche».»

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