Didoné: non si devono frenare o mortificare i forti, ma aiutare e rafforzare i deboli
Sull’autonomia differenziata la posizione della Fnp Cisl, già annunciata alcune settimane fa, è stata ribadita in una nota della segreteria generale il 12 luglio, alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova legge. Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl nazionale, ha diffuso un messaggio testuale e video nel quale dichiara apertura al confronto e nessuna pregiudiziale ideologica alle norme sull’autonomia.
Didonè sottolinea, però, che l’applicazione concreta della legge deve essere occasione per andare verso il bene comune, non per cristallizzare ingiustizie. Servono una grande attenzione e consapevolezza e serve discernimento, perché non in tutti gli ambiti è oggi possibile differenziare le politiche, regione per regione:
Noi sindacato dei pensionati Cisl siamo impegnati a fare bene la nostra parte non in un’ottica di egoismi e prepotenze ma di ascolto, di confronto, di proposte e di “bene comune”. Siamo consapevoli che è un passaggio molto delicato, e siamo altrettanto consapevoli che può rappresentare un rischio ma anche un’opportunità. A nostro parere, vi sono materie che non si prestano a una regionalizzazione spinta al 100%. Pensiamo alle grandi reti di comunicazione, dell’energia, l’istruzione e la sanità. L’Italia è una sola, e non si possono avere 21 sistemi sanitari o scolastici regionali diversi!
Nella nota, Didonè invita ad abbassare i toni, a evitare gli slogan pensando piuttosto al bene dei cittadini e alla coesione sociale. È importante che si operi per garantire i livelli essenziali di prestazioni Lep a tutti i cittadini. La Fnp si dice contraria a un’autonomia differenziata a isorisorse e finanza invariata:
Il punto, oggi, non è di impedire a chi sta già facendo bene (o benino) di fare meglio nell’erogare servizi pubblici e favorire l’iniziativa privata, ma di non farlo a spese delle parti più deboli del Paese, deprimendole ulteriormente. Non si devono frenare o mortificare i forti, ma aiutare e rafforzare i deboli, facendo così più forte l’intera comunità nazionale.