Occorrono interventi strutturati, su più fronti. La Fnp chiede di monitorare le dimensioni del fenomeno
Lo scorso 18 giugno si è svolta l’audizione Cisl in Senato, presso la Decima Commissione affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale in merito al disegno di legge sulle liste di attesa. Il sindacato ha avuto modo di esprimere la sua posizione su un tema delicatissimo che tocca uno nodo scoperto della sanità italiana. Il problema dei ritardi nelle visite specialistiche è da considerarsi un “tassello”, anche se non è il solo, da risolvere e il primo pensiero della Cisl è la necessità di garantire ulteriori risorse per il rinnovo dei contratti del personale che opera in sanità.
Nel merito, la Cisl ha espresso una posizione favorevole all’impianto e agli obiettivi generali del decreto. Meno chiari sembrano, però, i dettagli su come realizzarli. Per esempio:
“Come Cisl, se da un lato riteniamo importante e condividiamo la necessità di rafforzare il Sistema Nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria (SIVeAS) esprimiamo perplessità per le modalità di funzionamento previsti per il nuovo “Organismo” che si prevede di costituire”.
L’audizione Cisl: più attenzione al personale
Maggiori dettagli servono anche sul superamento del tetto di spesa per il personale sanitario, fatto salvo che, per risolvere molti dei problemi del sistema sanitario, la carenza di organico è un fattore determinante.
Più stringenti, inoltre, devono essere i rapporti con le strutture private, da coinvolgere nel centro unico di prenotazione e alle quali si deve chiedere una maggiore agli accordi contrattuali per il personale.
Fra le osservazioni propositive della Cisl, si segnala la richiesta a potenziare la digitalizzazione dei sistemi di prenotazione, in tutte le regioni, per una maggiore efficienza complessiva.
Sul tema delle liste d’attesa è intervenuta anche la Fnp, in un comunicato stampa del 19 giugno. Ha detto Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl:
La Fnp Cisl chiede di monitorare le dimensioni del fenomeno, analizzare le diverse criticità territoriali tra le Asl e tra le Regioni, trovando risorse e personale se e dove occorressero: serve il dialogo sociale e un confronto serio per affrontare il problema e cercare insieme di fare qualcosa di concreto che migliori il nostro Ssn, dando risposte alle aspettative dei cittadini, in particolare alle pensionate e ai pensionati che hanno più bisogno degli altri di una sanità che funzioni.