Si è svolto il 16 aprile il presidio di fronte al palazzo della Regione a Milano in piazza Duca d’Aosta
Associazioni dei disabili e sindacati si sono radunati questa mattina, martedì 16 aprile, di fronte al palazzo della Regione a Milano, in piazza Duca d’Aosta, per manifestare contro le riduzioni delle misure B1 e B2 per i portatori di handicap grave e gravissimo. L’iniziativa partita da Ledha e Fand Lombardia aveva visto, nei giorni scorsi, l’adesione di cooperative e realtà lombarde che si occupano di diritti dei disabili, quasi 200 sigle alle quali si sono unite Cgil Cisl Uil Lombardia e Spi, Fnp e Uilp. Era presente Alessandro Naimzada, operatore politico del Dipartimento Welfare Cisl Lombardia e hanno partecipato alcuni rappresentanti della Fnp milanese. .
Nelle voci dei rappresentanti delle associazioni, si è sentita la denuncia per il taglio regionale delle misure a sostegno dei disabili. Regione Lombardia, hanno detto le associazioni, è stata la sola regione ad aver introdotto una riduzione dei fondi, dopo l’approvazione della legge sulla non autosufficienza, in vista dell’istituzione di servizi di assistenza diretta ancora non bene definiti.
Associazioni dei disabili e sindacati per i diritti di chi non è autosufficiente
In piazza c’erano anche Nicola Di Marco e Michela Palestra, tra i consiglieri regionali per l’opposizione e Lamberto Bertolè, assessore comunale al Welfare, rappresentanti di altre amministrazioni comunali dell’hinterland.
Ledha, Fand e le 19 associazioni che hanno promosso l’iniziativa chiedono a Regione Lombardia di stanziare i dieci milioni di euro necessari per garantire, per il 2024, a tutte le persone con disabilità un sostegno economico adeguato, per l’assistenza offerta dai loro caregiver familiari, senza andare a creare liste d’attesa.
Le associazioni chiedono anche a Regione Lombardia
“di intervenire presso il Governo affinché l’esecutivo incrementi le risorse necessarie all’implementazione dei servizi previsti dal Piano nazionale per la non autosufficienza, senza privare le persone con disabilità e i loro familiari dei sostegni economici, comunque insufficienti, garantiti fino ad oggi”.