Assistenza domiciliare e Pnrr: la Corte dei Conti segnala ritardi

Il calendario non è rispettato per Adi e telemedicina. Più sviluppate le Centrali operative territoriali

Assistenza domiciliare, telemedicina, utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza sono tra gli ambiti del Pnrr in ritardo. È notizia di alcune settimane fa, del 13 aprile, la deliberazione della Corte dei conti sullo stato dell’arte della Missione 6.1 Componente 1.2, relativa al tema “Salute. Casa come primo luogo di cura e telemedicina”. Come accade anche in altri ambiti, la tabella di marcia degli interventi non è rispettata. Corte dei Conti scrive che, sulle Centrali operative territoriali, anche definite nel piano, risultano assegnati al 15 marzo 563 progetti su 600, corrispondenti al 94% del target.

Meno bene va per il progetto nazionale di assistenza domiciliare “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”. In una prima fase, il programma era di assistere entro fine 2022 almeno 292 mila nuovi pazienti degli 800 mila auspicati, ma Regioni e Provincie Autonome hanno registrato solo 70.294 nuovi assistiti, tra gli over 65 in Adi, cioè appena il 24 per cento rispetto a quanto previsto.

Assistenza domiciliare, telemedicina, intelligenza artificiale

Come dichiara la nota Fnp nazionale, ancora più grande è il ritardo sugli strumenti di intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza sanitaria primaria.
Osserva Emilio Didonè:

“C’è il rischio che le risorse stanziate ed erogate secondo un preciso cronoprogramma, rischino di non essere erogate se le Regioni e le Provincie autonome non si attiveranno velocemente per raggiungere i target obiettivo.
A tal fine è giusto ricordare che i circa 2,7 miliardi di investimenti per l’assistenza domiciliare sono erogati alle singole Regioni e Provincie autonome, sia come rimborso per il 50 % delle spese per le prestazioni erogate nel 2022, che come anticipo del 50% di quelle che saranno erogate nel 2023. Questi rimborsi ed anticipi saranno messi a disposizione solo se sarà dimostrato che ci sia stato un incremento di 292 mila persone raggiunte dall’ADI nel 2022. In caso contrario tutti i finanziamenti per gli anni avvenire, fino al 2026, potranno subire un blocco o rallentamento”