Ricordare Borsellino significa impegnarsi ogni giorno per la legalità e la democrazia
Il 19 luglio è l’anniversario della strage di via D’Amelio. Era il 1992 quando un’autobomba uccise il giudice Paolo Borsellino, pochi mesi dopo l’attentato che, il 23 maggio, aveva ucciso Giovanni Falcone e la sua scorta. A 31 anni dalle stragi Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl, ricorda la vicenda con un comunicato stampa che vuole essere di cordoglio di monito:
“(…) desideriamo ricordare la memoria del giudice Paolo Borsellino e quella degli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, che sono stati uccisi dalla mafia per il loro impegno in difesa della democrazia e giustizia del nostro Paese”.
Didonè ricorda l’invito dello stesso Borsellino a parlare di mafia e non tacere:
“A noi spetta il dovere civile di celebrarne il ricordo, e per questo rinnoviamo ai suoi figli e ai familiari degli agenti caduti, i sentimenti di gratitudine e di vicinanza di tutti i pensionati e pensionate della Cisl. Onore a lui e a tutti coloro che si sono sacrificati per combattere la criminalità e a quanti si impegnano ogni giorno per la legalità e democrazia del nostro Paese.”