Al Servizio sanitario nazionale servono più risorse

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La spesa pubblica per la salute è più bassa della media Ue

Al Servizio sanitario nazionale servono più risorse finanziarie. Fra le voci che lo confermano, l’Ufficio parlamentare di bilancio della Camera ha osservato che, nel 2021, lo Stato ha riservato al Ssn il 7 per cento del Prodotto interno lordo, una quota più bassa della media dei Paesi europei. Lo stesso ufficio ha rilevato che nel Ssn la spesa pro-capite in Italia è più bassa in confronto con la media Ue, ma anche in relazione ai paesi Ocse.
Già in aprile era stata la Fondazione Gimbe a rilevare le lacune del sistema sanitario pubblico, carenze che la programmazione finanziaria del governo non riuscirebbe a colmare. Nel frattempo, la spesa sanitaria out of pocket, cioè quella che sostengono le famiglie, è in aumento.

Servizio sanitario nazionale: le ipotesi

Alla Commissione Affari sociali della Camera c’è in esame un testo di legge con nuove disposizioni per il finanziamento, l’organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario. L’audizione della Corte dei Conti, in occasione dei lavori della Commissione, ha ricordato che negli anni 2021-2023 la spesa privata sanitaria è passata da circa 41 a 43 miliardi di euro. La stima è che questa quota continui a salire, fino a raggiungere i 47,3 miliardi nel 2028.
Tra le ipotesi messe in campo per finanziare di più il Ssn, nella proposta di legge c’è una forma di tassa di scopo. La proposta, inoltre, è di portare all’8 per cento la spesa sanitaria rispetto al Pil e di regolare il finanziamento, in modo che aumenti ogni anno del doppio rispetto al tasso di inflazione. Per il periodo 2025-2030 la proposta di legge indica una copertura finanziaria di 4 miliardi l’anno e menziona un nuovo indice di deprivazione per la redistribuzione delle risorse tra le Regioni.

Per approfondire

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=123570