Dopo anni di discussioni e incontri, nella notte del 27 febbraio è stato siglato un accordo tra le confederazioni sindacali e la principale organizzazione degli imprenditori che ridefinisce in termini complessivi le regole della contrattazione e le relazioni sindacali.
L’accordo è stato poi recepito dagli organismi delle tre confederazione dei Confindustria ed è stato firmato ufficialmente l’undici marzo.
Le ragioni dell’intesa sono ben riassunte nel primo capoverso:
“Confindustria e Cgil, Cisl, Uil ritengono che un sistema di relazioni industriali più efficace e partecipativo sia necessario per qualificare e realizzare i processi di trasformazione e di digitalizzazione della manifattura e nei servizi innovativi, tecnologici e di supporto all’industria.”
Molti i temi trattati nelle sedici pagine dell’intesa.
I tre obiettivi generali sono:
1. Condivisione di una strategia di sviluppo coordinata e coerente con le trasformazioni in atto, basata su formazione, ricerca e innovazione.
2. Un mercato del lavoro più dinamico ed equilibrato che favorisca l’inserimento al lavoro di giovani e donne e che potenzi gli investimenti nelle politiche attive e sostenga le transizioni occupazionali e lavorative.
3. Sostegno a un modello di relazioni sindacali autonomo, innovativo e partecipativo che contribuisca, attraverso la contrattazione di secondo livello, ai processi di trasformazione in atto e al collegamento virtuoso tra innovazione, produttività e retribuzioni.
I temi trattati sono molti: la misura della rappresentanza anche delle associazioni imprenditoriali, per evitare il dumping contrattuale; gli assetti e i contenuti della contrattazione collettiva basata su due livelli; l’impegno a diffondere il welfare contrattuale; la centralità della formazione e la diffusione della certificazione delle competenze, comprese quelle frutto dell’esperienza lavorativa; la sicurezza sul lavoro, tema, purtroppo, sempre attuale; lo sviluppo dell’occupazione, in particolare di donne e giovani, attraverso un mercato del lavoro più dinamico e inclusivo che veda il ruolo centrale delle politiche attive al cui governo le parti dovranno attivamente partecipare, valorizzando il fondo interprofessionale Fondoimpresa; la partecipazione dei lavoratori, ovvero una diversa e più democratica relazione tra imprese e dipendenti, valorizzando la contrattazione aziendale.
Allegati:
Accordo tra CGIL CISL UIL e Confindustria del 27/2/2018
Nota ufficiale della CISL confederale
Scheda di lettura
Furlan: Un modello di partecipazione
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Furlan su accordo con Confindustria: un modello di partecipazione