Abolizione del super ticket: abbiamo una Speranza?

La riforma dei ticket è da quasi 10 anni all’attenzione di tutti i Governi. Negli ultimi anni ci provò Lorenzin con il “vecchio” Patto per la Salute ma alla fine si riuscì solo a ridurre il superticket di 60 mln.

Ci ha riprovato la ex-neo ministra Grillo che nel programma in discussione con le regioni ha inserito nuovamente la revisione di ticket ed esenzioni, ma la caduta agostana del governo ha rimesso tutto in discussione. Ora anche il nuovo ministro Roberto Speranza indica, tra i suoi primi obiettivi, la revisione dei ticket, partendo dall’odioso super ticket.

In attesa di capire se stavolta Governo e Regioni ce la faranno a riformare il sistema di compartecipazione vediamo come stanno le cose nelle varie tipologie di ticket e tra le tante regole differenti in vigore tra una Regione e l’altra.

Il ticket sanitario è da anni uno dei temi di politica sanitaria su cui molteplici governi si sono confrontati pur senza trovare una soluzione univoca salvo un piccolo taglio del superticket (-60 mln) nella Legge di Bilancio 2018.

La riforma del sistema di compartecipazione era già prevista dal Patto per la Salute 2014 – 2016 ma nonostante fu attivato un tavolo non se ne fece nulla.

Il tema è stato ripreso, per ora solo a parole, anche in questa legislatura e la riforma del sistema è all’indice del nuovo Patto per la salute 2019 – 2021 (le cui trattative però sono in stallo). Sempre aperta poi la partita superticket. Il Ministro della Salute del passato governo Giulia Grillo ha provato ad abolirlo nell’ultima manovra, ma la misura non è passata.

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