La sanità al centro dell’assemblea pubblica a Melzo organizzata dalla FNP Milano Metropoli
Sì è svolta sabato 23 novembre l’assemblea pubblica organizzata a Melzo dalla rappresentanza locale della FNP Adda Martesana, in collaborazione con la segreteria metropolitana. Le preoccupazioni non mancano: L’area è inclusa nella ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) “Melegnano-Martesana”. Un territorio vastissimo che comprende 5 distretti ,su un bacino che parte da Rozzano e si estende fino a Trezzo d’Adda, passando da Melegnano.
Di fronte a un pubblico di un centinaio di persone Angelo Lavagnini, componente del dipartimento Welfare e Sanità della FNP metropolitana, ha illustrato la situazione nei tre distretti sanitari che fanno capo all’area della Martesana:
- Adda, che comprende 15 comuni tra Melzo, Cassano e Trezzo con oltre 128.000 abitanti;
- Alta Martesana, composto da 9 comuni tra Cernusco, Gorgonzola e Cambiago, oltre 122.000 abitanti;
- Bassa Martesana, formato da 9 comuni distribuiti tra Mediglia, Pioltello e Vimodrone, che registra il più alto tasso di intensità abitativa con i suoi 152.000 abitanti (98.000 nella Martesana e il restante nell’area Paullese).
Un bacino vastissimo con servizi scarsi, solo 5 case di comunità anziché le 7 che andrebbero aperte, considerato il numero degli abitanti. Di queste, due, Gorgonzola e Vaprio, sono ancora in fase di ristrutturazione e implementazione e non tutte le case di comunità, comunque, rispondono per intero ai requisiti previsti dalle normative regionali e nazionali.
Ancora più difficile la situazione ospedaliera: quattro ospedali di cui due, Vaprio e Cassano d’Adda, che svolgono solo attività di riabilitazione (Cassano) e di Day Hospital e cure subacute. (Vaprio). Gli altri due, Melzo e Cernusco, da anni subiscono ridimensionamenti e affrontano crescenti difficoltà per mancanza di investimenti, per la riduzione dei posti letto e per la difficoltà a reperire personale. Dagli stessi dati della ASST, ha ricordato Lavagnini, risulta che la grande maggioranza di visite ambulatoriali o di ricoveri è svolta fuori del territorio, creando grandi disagi ai cittadini, soprattutto ai più anziani, vista la carenza dei trasporti pubblici.
Sanità nell’area della Martesana: i problemi
L’unico ospedale d’eccellenza della ASST che comprenda tutte le patologie più importanti è quello di Vizzolo Predabissi, scomodissimo per gli abitanti della Martesana che, in molti casi, sono costretti a rivolgersi alle visite a pagamento nelle strutture private. Per migliorare la situazione, vengono chiesti alla ASST e alla Regione maggiore attenzione e investimenti verso gli ospedali della Martesana. In particolare si richiede un forte impegno verso l’ospedale di Melzo, per fermare la riduzione delle attività e per svilupparlo con l’obiettivo di farlo diventare un ospedale di primo livello che comprenda la presenza di tutte le 17 principali specialità mediche.
Sono poi intervenuti Gianpiero Benetti, coordinatore intersindacale medica dell’Asst Melegnano-Martesana e Nicolas Galizzi, componente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, che ha ricordato i recenti finanziamenti stanziati dalla Regione per l’Ospedale di Melzo e il suo impegno per la creazione dell’ospedale di primo livello. La posizione dei lavoratori è stata portata dal rappresentante della FP CISL Domenico Aloisi; quest’ultimo ha presentato le condizioni di lavoro sempre più pesanti per il personale sanitario degli ospedali di Melzo e di Cernusco, ricordando la vertenza aperta con la Direzione della ASST che, per ora, non sta dando i risultati attesi, nonostante le dichiarazioni rassicuranti.
Il dibattito tra i cittadini; l’intervento di Maffezzoli
È seguito un ricco dibattito che ha mostrato quanto i cittadini siano preoccupati per il futuro della sanità del territorio. Prima del termine è stato anche ricordata l’esperienza del Punto Salute CISL di Melzo.
Punti salute ricordati nelle sue conclusioni anche da Luigi Maffezzoli, della Segreteria FNP Milano Metropoli, ribadendo l’impegno del sindacato dei pensionati CISL sui temi sociali e della salute:
Ne apriremo altri due a breve qui nel territorio per dare una mano ai pensionati che trovano difficoltà a prenotare a causa delle liste d’attesa o delle distanze. La popolazione invecchia,
ha ricordato, presentando i dati demografici della città di Melzo che vedono indici di invecchiamento decisamente superiori a quelli, già alti, della città metropolitana. Per questo è importante la medicina di prossimità e lo sviluppo delle case di comunità che ancora non sono a pieno regime. In questa situazione
“Non ci sono ospedali da chiudere ma ospedali da potenziare”.
Per quanto riguarda quello di Melzo, Maffezzoli, dopo aver espresso la sua solidarietà ai dipendenti impegnati nella difficile vertenza, facendo riferimento all’accorato appello di un’anziana che era intervenuta nel dibattito ricordando la storia dell’ospedale, ha ribadito la necessità di bloccare il degrado della struttura e di un suo ampliamento e valorizzazione fino a farlo diventare un ospedale completo, all’altezza dei bisogni del territorio. Per ottenere risultati sono necessari impegno e unità tra lavoratori, e utenti; forze sociali e forze politiche. Ha concluso Maffezzoli:
“La FNP sarà presente in questa battaglia, con la sua autonomia e senza “tirare la volata a nessuno”.