Terza età e silver economy: le prospettive

25 settembre Agevity

I dati dello studio presentato ad Agevity, la due giorni organizzata da Assolombarda a Milano

La terza età, nei suoi aspetti sociali e negli sviluppi futuri, è stato il tema di Agevity 2024, l’evento a cura di Assolombarda che si è svolto il 24 e 25 settembre a Milano, presso l’università Bocconi. Tra convegni in assemblea plenaria e seminari di approfondimento – a uno dei quali ha partecipato la Fnp Milano, con Luigi Maffezzoli – l’età dei capelli grigi e l’età dei capelli bianchi sono state esaminate da più punti di vista: lo scenario demografico, il bisogno di salute, ma anche l’emergente area di mercato di prodotti e servizi dedicati, appunto la silver economy.

La popolazione anziana è in crescita, in Europa e in Italia. Come spiegano i dati della ricerca “Scenario Longevità. Rapporto 2024”, a cura del Silver Economy Network, sviluppata con la collaborazione del Centro Studi di Assolombarda, Lattanzio KIBS e IQVIA, in Italia per ogni 100 persone in età lavorativa (15-64 anni) ci sono 38 anziani a carico. Questo valore crescerà fino a 63 entro il 2050. Oggi si vive più a lungo e sempre più spesso in buona salute, ma Il 70% degli italiani adulti soffre di almeno una condizione cronica, il 42% degli over 75 convive con 3 o più malattie croniche e il 70% conduce uno stile di vita a rischio, come un consumo eccessivo di alcolici (40%), fumo (24%), alimentazione scorretta (24%).
Inoltre, 1 italiano su 2 non fa prevenzione in modo attivo attraverso esami e visite mediche.

Terza età tra bisogni e opportunità

Per migliorare, per il presente e per il futuro, le condizioni di vita degli anziani, la ricerca menziona la necessità di strategie di prevenzione più forti, tra le quali l’adesione alla campagna vaccinale, buone abitudini, ma anche gli aspetti relazionali e sociali, la telemedicina e non da ultimo servizi sanitari sul territorio meno frammentati. Serve anche, però, una battaglia culturale, contro i luoghi comuni che vedono nelle persone mature solo soggetti deboli. Gli over 65, ricorda la ricerca rappresentano una fonte di redditi, per più di 300 miliardi di euro e di consumi, per circa 185 miliardi di euro: sono, si legge nello studio, “un driver per lo sviluppo di nuove filiere di prodotti e servizi, quindi un importante motore per l’occupazione”.

Luigi Maffezzoli, segretario Fnp Milano, nel suo intervento al workshop “Citizen for longevity: stop ageism” del 25 settembre, ha osservato che sono molti i problemi da risolvere riguardo la discriminazione degli anziani:

“Dalle barriere architettoniche all’accesso ai servizi sanitari, i bisogni della terza età sono sottovalutati e trascurati, almeno tanto quanto le capacità degli anziani, le loro competenze, il contributo che già offrono e quello che possono offrire alla società”.

Leggi l’articolo sull’intervento di Maffezzoli ad Agevity