Per Draghi all’Europa servono più innovazione, energia, sicurezza

Il documento con i consigli per una ripresa economica dell’Ue. Sbarra: è la via di un nuovo contratto sociale

Per Draghi all’Europa servono ingenti investimenti sull’innovazione, un percorso più coerente sulla transizione energetica, ma anche un impegno deciso sulle politiche per la difesa. Innovazione, energia, sicurezza sono i temi sui quali si concentra il “Rapporto sulla competitività”, un documento di 400 pagine stilato da Mario Draghi su richiesta di Ursula von der Leyen. Il rapporto è stato presentato ieri, lunedì 9 settembre.
Secondo l’ex premier italiano, già governatore della Banca centrale europea, la Comunità europea vive un periodo delicatissimo, accerchiata da economie più forti e competitive, come quella statunitense e cinese. Il primo divario da colmare è quello tecnologico ed è sugli investimenti in ricerca e sviluppo che devono puntare le aziende europee, per recuperare vantaggio, lavorando su uno dei focus del futuro, l’intelligenza artificiale.

Energia e sicurezza gli altri due pilastri

Oltre alla necessità di innovare di più e meglio, Mario Draghi ha parlato anche di “decarbonizzazione”, ricordando che uno dei punti deboli dell’Europa è la sua dipendenza da materie prime e da fonti energetiche estere. Ridurre il costo dell’energia, puntare sulle fonti rinnovabili, anche guardando al nucleare, è tra gli obiettivi prioritari secondo il rapporto.
La sicurezza – e gli investimenti necessari per la difesa – è il terzo fronte menzionato da Draghi e anche su questo il rapporto invoca interventi unitari a livello europeo.
Nell’insieme, il piano individua esigenze che valgono investimenti quantificabili in 800 miliardi annui, senza i quali, ha detto Draghi, lo svantaggio competitivo europeo finirebbe per aggravarsi, procurando “una lenta agonia”. La strada per arrivare a questa somma sarebbe creare un debito pubblico comune e una delle modalità ravvisate, per una strategia europea meno frammentata, è aumentare le politiche decise a maggioranza qualificata.

Sbarra: la via è quella di nuovo contratto sociale

Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha commentato il rapporto di Draghi ringraziandolo per un documento che mette al centro competitività e crescita, produttività e sviluppo. Per Sbarra il rilancio del sistema europeo passa da un nuovo contratto sociale, un patto che deve vedere l’attività coordinata di istituzioni, corpi intermedi, imprese.

Ha detto Sbarra:

“Competitività e crescita, produttività e sviluppo, rilancio delle filiere industriali e qualificazione del sistema produttivo, formazione e crescita delle competenze sono obiettivi strettamente interconnessi e a collegarli è la centralità del lavoro. Un lavoro che subisce la pressione di una epocale transizione tecnologica e demografica e che, per non finire ai margini, deve essere al centro di un nuovo Patto Sociale tra istituzioni politiche, sindacato e mondo delle imprese.
Vale al livello europeo, dove si richiede un poderoso scatto negli investimenti e nelle innovazioni, come pure un superamento della regola dell’unanimità sorretto da nuove forme di concertazione e consenso sociale. Ma vale ancora di più nel nostro Paese, che soffre da decenni a causa di riforme al palo, di mancata innovazione, produttività debole e ritardi nelle infrastrutture materiali e sociali”.

Foto di Harri Vick via Pixabay

Per approfondire:

http://www.conquistedellavoro.it/global/ue-scossa-di-draghi-debito-comune-riforme-e-investimenti-massicci-1.3321524