Che cosa dicono i dati Eurostat sull’Italia

Eurostat

Il confronto tra occupazione, disoccupazione, redditi reali fra il nostro Paese e la media europea

Il 2 settembre Eurostat ha diffuso le tabelle del Quadro di valutazione sociale” una serie di grafici che mettono a confronto, negli anni, più indicatori dello sviluppo di una nazione. I “social scoreboard” comprendono occupazione e disoccupazione, ma anche le differenze di genere nel lavoro, il fenomeno dei Neet –  i giovani che non studiano e non lavorano – il rischio povertà. Le tabelle riportano una media europea, ma anche le curve di ciascun Paese membro; tra le due medie è anche possibile fare una correlazione.
Da questi dati si comprende perché, nonostante i numeri positivi annunciati dall’economia nazionale nelle ultime settimane, il confronto con gli altri Stati europei e con la media comunitaria, in generale, è sfavorevole per l’Italia. Le tabelle, infatti, mostrano quasi tutte crescite in positivo: in un intervallo temporale che inizia, circa, dieci-quindici anni fa, il divario di partenza, però, è tale che non riesce a essere colmato dall’ultimo trend.

Che cosa dicono i dati europei e italiani

In Europa, il tasso di occupazione delle persone fra i 20 e i 64 anni è il 75,3 per cento nel 2023. In Italia, è arrivato al 66,3 per cento. Un caso particolare è, invece, il tasso di disoccupazione: nel 2012 la media italiana e comunitaria erano molto vicine, ma nel 2013 e 2014 la curva italiana è peggiorata, per poi seguire un percorso parallelo a quella europea, ma da un punto di partenza più svantaggiato (6,1 per cento Ue, 7,7 per cento Italia).
Accade qualcosa di analogo con il rischio di povertà e di esclusione sociale: nel nostro Paese scende in modo importante, dal 24,4 per cento del 2022 al 22,8 del 2023, ma è sempre più alto del 21,4 europeo.

Consistente è il divario tra la media nazionale e quella europea nell’occupazione di persone con disabilità (21,5 Ue, 15,9 Italia), mentre si riduce la distanza sui Neet: 11,2 in Europa, 16,2 in Italia, nel 2023, contro il 19 per cento nazionale e l’11,7 europeo del 2022.

Per approfondire:

https://www.corriere.it/economia/consumi/24_settembre_03/reddito-reale-delle-famiglie-italiane-ancora-in-calo-cresce-il-divario-con-la-ue-piu-alto-solo-della-grecia-392d7b3d-9668-4b27-ac37-769bb62e3xlk.shtml

https://ec.europa.eu/eurostat/cache/dashboard/social-scoreboard/