La povertà in Italia, Paese senza ascensore sociale

povertà in Italia

Bassa scolarità, difficoltà economiche, lavoro povero: alcuni dati dallo studio Caritas

La povertà in Italia segue andamenti noti che non accennano a cambiare. Lo ricorda il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana, dal titolo, “La povertà in Italia”. Nell’analisi delle persone che si sono rivolte alla Caritas – 269.689 nel 2023 -, emergono fenomeni già visti: un disagio più forte nel Mezzogiorno, la relazione tra povertà e bassa scolarità, il fenomeno del lavoro povero.
Tra gli assistiti, ricorda lo studio, oltre i due terzi dell’utenza hanno livelli di istruzione bassi o molto bassi (67,3%). Inoltre, l’incidenza dei possessori di licenza media risulta più marcata, in corrispondenza di genitori con titolo elementare o con la stessa licenza media.
Se non c’è mobilità educativa, cioè se le nuove generazioni non acquisiscono un titolo di studio superiore a quello dei genitori, non c’è, di pari passo, ascensore sociale mentre, tra le persone ascoltate da Caritas, si riscontrano disoccupazione (48,1%) e “lavoro povero” (23%).

Di fatto, scrive Caritas, quasi un beneficiario su quattro rientra nella categoria del working poor: precario, discontinuo o malpagato, il lavoro povero porta questi cittadini a dover chiedere aiuto per riuscire a fronteggiare le necessità quotidiane. I cittadini stranieri sono il 65% di questa fascia di lavoratori.

Si legge nel rapporto:

Tante le fragilità del mercato del lavoro che possono dirsi alla base della in work poverty e del fenomeno dei working poor: l’ampia diffusione di occupazioni a bassa remunerazione e bassa qualifica, soprattutto nel terziario; il mancato rinnovo contrattuale (…) ; la diffusa precarietà, la forte incidenza dei lavori irregolari e dei contratti non standard, soprattutto tra i giovani; il forte incremento del part-time involontario; la stagnazione dei salari; la forte incidenza delle nano imprese; il basso tasso di occupazione femminile (che incide sui modelli di famiglia monoreddito); le marcate differenze territoriali Nord-Sud; il dualismo tra insider (lavoratori con contratti stabili) e outsider (lavoratori precari).

Per quanto riguarda i cittadini italiani, Caritas sottolinea che la povertà è legata a forme di fragilità familiari, che peggiorano in caso di “eventi svolta”, che fanno scivolare verso una condizione di vulnerabilità.

Per approfondire:

La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas