Le nuove generazioni andranno in pensione sempre più tardi

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Una stima del simulatore Inps: i 30enni di oggi potrebbero andare in pensione a 70 anni

Le nuove generazioni andranno in pensione in una fascia di età variabile, ma non prima dei 66 anni e forse dopo i 70. Per quello che valgono le simulazioni, in questi giorni molti quotidiani riportano alcune ipotesi, fondate sullo strumento Inps, “Pensami” (PENSione A Misura), recentemente aggiornato. Ad esempio, un trentenne di oggi, se ha cominciato a lavorare nel 2022 e se ha versato 20 anni di contributi, potrebbe guadagnarsi il riposo nel 2063, con 69 anni e 10 mesi di età (calcolo de Il Sole 24ore). Secondo un altro esempio, se un lavoratore ha maturato un assegno di 1.603,23 euro, con 20 anni di contributi potrà andare in pensione a 66 anni e 8 mesi. Con meno di 20 anni di contributi potrà ritirarsi dal lavoro non prima dei 74 anni.

Il simulatore di pensione Inps non prevede alcune opzioni della pensione flessibile anticipata. L’aggiornamento annunciato è relativo ai dati demografici Istat e agli incrementi della speranza di vita.

Le nuove generazioni vivranno più a lungo e questo è uno dei fattori da tenere presente per il futuro. È vero però che potrebbero avere carriere discontinue, a volte con contratti di lavoro precari e questo influenzerà la loro storia contributiva. Molti sindacati di categoria sottolineano che, in alcune professioni, lavorare fino a 70 anni è poco praticabile e la Cisl, del resto, ha sempre ricordato il problema della lista dei lavori usuranti. La Cisl ha più volte chiesto al governo di valutare pensioni di garanzia e formule previdenziali che mostrino più attenzione alle donne e ai giovani.

Per approfondire:

http://www.conquistedellavoro.it/i-trentenni-di-oggi-andranno-in-pensione-a-70-anni-1.3293509

https://finanza.repubblica.it/News/2024/06/12/pensioni_trentenni_al_lavoro_fino_a_70_anni_anief_chiede_deroghe-205/