In Italia il tasso di natalità scende ancora

Numero medio figli per donna 2023

Gli indicatori demografici Istat del 2023: 379 mila nascite, 14 mila in meno rispetto al 2022

In Italia il tasso di natalità nel 2023 si attesta al 6,4 per mille, in calo rispetto al 6,7 per mille del 2022. Lo dicono gli Indicatori demografici Istat diffusi il 29 marzo. L’anno scorso le nascite sono state 379 mila; il numero medio di figli per donna è sceso da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023. La popolazione femminile in età fertile (15-49 anni) è, diminuita da 13,4 milioni nel 2014 a 11,5 milioni nel 2024.
Al calo demografico contribuisce la posticipazione delle nascite: più si ritardano le scelte di maternità, più si riduce l’arco temporale disponibile per le potenziali madri.
Per le donne in età fertile che decidono di avere figli, si introducono altri possibili ostacoli. Secondo alcuni studi, problemi di infertilità come l’endometriosi coinvolgono percentuali molto alte, dal 30 al 50 per cento, delle donne con difficoltà a concepire.

Più anziani e meno bambini

Istat registra che, al 1° gennaio 2024, la popolazione residente ha un’età media di 46,6 anni.
Gli over 65 sono 14 milioni e 358mila individui, il 24,3% della popolazione totale. Gli ultraottantenni, i cosiddetti grandi anziani, sono 4 milioni 554mila individui.
Nel 2023 torna a scendere, dopo gli anni della pandemia, la mortalità, con un aumento della speranza di vita alla nascita degli italiani: 83,1 anni nel 2023, guadagnando sei mesi sul 2022.
Tornando ai bambini, nel 2023 si sono registrati 4 milioni e 441mila minori sotto i 10 anni.
Diminuiscono, poi, gli individui in età attiva e i più giovani: i 15-64enni scendono da 37 milioni 472mila (63,5% della popolazione totale) a 37 milioni 447mila (63,5%), mentre i ragazzi fino a 14 anni di età scendono da 7 milioni 344mila (12,4%) a 7 milioni 185mila (12,2%).

Natalità: che fare?

Il rapporto tra popolazione giovane, anziani e grandi anziani è uno degli aspetti più delicati delle tendenze demografiche, per la tenuta complessiva del sistema economico-sociale.
In accordo con il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, la Fnp Cisl ritiene che per promuovere la natalità è fondamentale intervenire con politiche di sostegno alla famiglia e con un grande investimento sulle politiche per il lavoro. Occorre un intervento forte sulle politiche della casa e sul tema degli affitti. Per aiutare la conciliazione vita-lavoro si può utilizzare, così come già si sta facendo, la contrattazione collettiva, operare sul versante della flessibilità, degli orari di lavoro, del lavoro agile, rafforzare e ampliare i congedi parentali retribuiti a favore dei genitori.

Per approfondire:

https://www.istat.it/it/files//2024/03/Indicatori_demografici.pd