La povertà assoluta è cresciuta dal 2014 ad oggi

Povertà assoluta

I dati Istat nella serie storica. 5,7 milioni di persone, anche tra coloro che hanno un lavoro

La povertà assoluta è il tema della nota statistica diramata il 25 marzo da Istat. Per il 2023, si tratta di stime preliminari, ma il comunicato introduce una serie storica, a partire dal 2014 e dà alcune indicazioni di scenario. 5,7 milioni di persone sono considerate, oggi, in condizione di povertà assoluta, vale a dire, non riescono a far fronte alle spese quotidiane alimentari e di prima necessità. Di questi, i minori sono 1,3 milioni. Se ancora ci fossero dubbi sulle difficoltà di crescita demografica del Paese, la nota Istat osserva:

“La presenza di figli minori continua a essere un fattore che espone maggiormente le famiglie al disagio; l’incidenza di povertà assoluta si conferma più marcata per le famiglie con almeno un figlio minore (12,0%)”.

Nel complesso, i dati non sono molto diversi da quelli del 2022, ma, se si va indietro nel tempo, emerge che, nel 2014, l’incidenza di povertà assoluta individuale era al 6 per cento, nel 2022 è giunta al 9,1 per cento e per il 2023 è stimata al 9,8 per cento.
Oggi si stima che le famiglie in povertà assoluta siano l’8,5 per cento del totale delle famiglie residenti (erano l’8,3 per cento nel 2022).

Povertà assoluta e lavoro

La geografia della povertà rispecchia le differenze nazionali, con numeri più alti nel Centro e nel Mezzogiorno. Eppure, nei dati che riguardano gli ultimi due anni, il Nord presenti segnali di peggioramento (9,0% dall’8,5%; 2,4 milioni di persone) nell’incidenza di povertà assoluta familiare.

La nota Istat affianca anche un’analisi storica sulla spesa alimentare. Dal 2014 al 2023, la spesa media delle famiglie è cresciuta da 2.519 a 2.728 euro mensili, con un aumento in valori correnti dell’8,3 per cento. Al netto dell’inflazione, nel 2023, la spesa delle famiglie diminuisce, in termini reali, del 10,5 per cento rispetto al 2014.

A far riflettere sono anche i numeri delle famiglie in difficoltà economiche, anche quando un componente ha un lavoro. La povertà assoluta, tra le famiglie con persona di riferimento occupata, si attesta all’8,2 per cento (era il 7,7 per cento nel 2022), raggiungendo il picco dell’intera serie storica dal 2014. Per le famiglie in cui il lavoratore è dipendente c’è un peggioramento che Istat definisce significativo: 9,1 per cento nel 2023 (dall’8,3 per cento del 2022).

Per approfondire:

https://www.istat.it/it/archivio/295348