Dopo l’incidente a Firenze, il sindacato chiede più controlli e lancia iniziative sui territori
Cisl annuncia una mobilitazione nazionale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Dopo il tragico incidente che, venerdì 16 febbraio, è costato la vita ad almeno cinque operai, presso un cantiere edile a Firenze, il segretario generale Luigi Sbarra si è espresso subito, con dichiarazioni pubbliche e alla stampa e ha detto che il sindacato organizzerà una serie di assemblee nelle fabbriche e sui territori sul tema. In un’intervista sul quotidiano La Repubblica, sabato 17 febbraio, Sbarra ha ricordato di aver chiesto più ispezioni, più sanzioni e più formazione sulla sicurezza “da anni, a governi di diverso colore”, osservando che il governo Meloni “ha dato risposte parziali sull’alternanza scuola-lavoro, il reclutamento di 800 ispettori, la formazione obbligatoria”. La strada percorrere, ha detto Sbarra, è ancora lunghissima.
Morti sul lavoro: fermare la scia di sangue
I fatti di Firenze sono l’episodio più recente di una tragedia che si consuma, in Italia, con una media di quasi 3 morti al giorno. I dati Inail rilevano, per il 2023, 585mila denunce di infortunio e 1.041 incidenti mortali. Gli infortuni sono soprattutto nei settori di industria e servizi, ma risultano in aumento i casi tra i lavoratori agricoli.
Ha detto Sbarra:
“Il Governo riallacci subito il confronto con il sindacato per costruire insieme alle Associazioni Datoriali una strategia nazionale all’altezza della sfida che abbiamo davanti. Significa più controlli, più ispezioni e più ispettori sul territorio, più risorse e interventi concreti, banche dati incrociate, rating sociale per le imprese, con una patente a punti che premi le realtà virtuose. E poi un grande investimento sulla prevenzione, formazione e una stretta su sanzioni e repressione”.