Pronto soccorso: i limiti di spesa per il personale vanno superati

L’audizione Cisl alla Camera sull’indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’emergenza-urgenza

Pronto soccorso congestionati, pazienti che attendono ore, medici e operatori in numero carente, esausti per il carico di lavoro. È il quadro delineato dalla XII Commissione (Affari sociali) della Camera dei deputati, che ha steso un’indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’emergenza-urgenza e dei Pronto soccorso in Italia. Sul rapporto si è svolta, il 30 gennaio, l’audizione Cisl, nel corso della quale il sindacato ha sottolineato quali sono i punti irrisolti di un nodo nevralgico della sanità italiana.

La Cisl ha messo l’accento sulla necessità di una maggiore attenzione al personale sanitario – che, testimonia la Commissione, è in fuga dai servizi di emergenza-urgenza -. Ad oggi, si stima una carenza di oltre 4500 medici e circa 10000 infermieri a livello nazionale. Bisogna allora, scrive la Cisl, superare il limite ai tetti di spesa per le assunzioni di personale e superare i tetti e i limiti alla contrattazione decentrata.

Un problema da ricordare nei Pronto soccorso è il numero di codici bianchi e verdi, di persone, cioè, che non hanno un’effettiva urgenza e che giungono in ospedale perché non ricevono risposte alternative e adeguate sul territorio. In tutta Italia, i codici bianchi e verdi valgono più del 65 per cento degli accessi ai pronto soccorso.

Inoltre, una delle cause di eccessiva permanenza nelle Osservazioni brevi intensive (OBI) e nei Pronto soccorso è dovuta alla carenza di posti letto di ricovero nei reparti di degenza ordinaria. La Cisl osserva che si dovrebbe, in prima istanza, verificare i posti letto effettivamente disponibili nelle diverse unità operative, perché spesso non coincidono con quanto indicato nei documenti di programmazione.

Un passo avanti nei confronti del personale sarebbe, infine, rimodulare l’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata per coloro che lavorano nei servizi di emergenza-urgenza. Ad oggi è previsto un coefficiente di trasformazione, pari a due mesi per ogni anno di attività effettivamente svolta nei servizi di urgenza ed emergenza, alla luce del limite temporale introdotto (2032) e del limite di accesso (primo contributo da 1.1.1996), ma si applica a pochissimi casi.

Per approfondire

Memoria Cisl_Audizione urgenza e pronto soccorso

Programma indagine XII Commissione Camera