Ad Abbiategrasso preoccupazione per i tempi della riforma sanitaria

All’assemblea cittadina dei pensionati “La sanità nel territorio: case e ospedale di Comunità. Potenzialità e problemi”

Ad Abbiategrasso c’è preoccupazione, da parte dei sindacati dei pensionati e dei cittadini, per i tempi di realizzazione della riforma sanitaria, delle previste case di Comunità e dell’ospedale di Comunità. I dubbi sono emersi  venerdì 23 giugno, nel corso dell’assemblea cittadina dal titolo “La sanità nel territorio: case e ospedale di Comunità. Potenzialità e problemi”, organizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil nella sala consiliare.

L’incontro, aperto ai cittadini, ha visto la partecipazione del sindaco di Abbiategrasso, Cesare Francesco Nai. Presenti Rosario Sergi, segretario generale Spi Cgil Ticino Olona, Luigi Maffezzoli, segretario Fnp Milano Metropoli, Ciro Capuano, segretario Uilp Uil, insieme ai responsabili delle sedi locali dei sindacati dei pensionati e molti cittadini.

Sul territorio dovrebbero sorgere, entro il 2026, tre case di Comunità e un ospedale di Comunità ma, ha osservato Luigi Maffezzoli,  “ancora non se ne vede traccia”.

Cesare Francesco Nai, sindaco di Abbiategrasso, ha confermato che il progetto è quello di riutilizzare, per una delle strutture previste dal Pnrr, una parte del vecchio Golgi ma sono i tempi, le carenze di personale sanitario, la cronica mancanza di medici di base a far crescere i dubbi dei sindacati dei pensionati. Nell’abbiatense è sentito il bisogno di strutture sanitarie pubbliche meglio distribuite sul territorio, che permettano ai cittadini, in modo particolare agli anziani, di non percorrere lunghe distanze per raggiungere un ospedale, per andare dal proprio medico o per sottoporsi a una visita specialistica.

Dicono Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: 

“Ad oggi, non vediamo novità in merito alla copertura dei bisogni di salute dei cittadini e degli anziani. È importante che sia realizzato quanto previsto dalla riforma, non in forma nominale, ma con servizi reali, efficienti, che siano davvero una presenza maggiore sul territorio. Pensiamo al punto unico di accesso, ai medici di base, ai servizi delle case di Comunità, ma anche alla continuità assistenziale. Abbiamo indetto l’assemblea per informare e sensibilizzare i cittadini, ma anche perché pensiamo che sul tema della salute vadano trovate le più ampie convergenze, è un tema che riguarda tutti. Sindacato, sindaci, terzo settore e associazioni devono convergere e fare pressione affinché la riforma sia realizzata nei tempi previsti dal PNRR perché difficilmente ci potrà essere una seconda occasione”.