Contro la guerra, contro l’aggressione russa all’Ucraina. Sbarra: no alla neutralità attiva

Luigi Sbarra spiega le ragioni della Cisl, che non ha partecipato alla manifestazione del 5 marzo e propone un fondo di solidarietà per aiutare concretamente il popolo ucraino

Contro la guerra, contro l’aggressione russa all’Ucraina, senza prese di posizione che facciano pensare a un’ambivalenza di ragioni. Questo il pensiero di Luigi Sbarra, segretario generale Cisl, espresse negli ultimi giorni in più occasioni, prima e dopo la manifestazione del 5 marzo, in piazza San Giovanni a Roma. La Cisl non ha, infatti, partecipato, alla mobilitazione, perché, come si legge su Linkiesta il 4 marzo,

“Al punto in cui siamo la testimonianza da sola non può bastare. Tanto più se tale testimonianza rischia di essere inquinata da pesanti pregiudizi e derive ideologiche che sottintendono una sostanziale equidistanza tra le parti in guerra, che ci allontanano dallo spirito della manifestazione di sabato 5 marzo a Roma”.

La Cisl non può riconoscersi in quella che è stata definita “neutralità attiva”. In più occasioni, Sbarra ha avanzato la necessità di dichiarare, a chiare lettere, che c’è uno Stato sovrano sotto attacco e un’invasione, ispirato da un criterio di nuovo imperialismo russo e della volontà, da parte del Cremlino, di indebolire l’Europa.

Contro la guerra, contro l’aggressione russa: l’intervento su Avvenire

Luigi Sbarra ribadisce le sue argomentazioni in un’intervista su Avvenire del 5 marzo e in un comunicato stampa dello stesso giorno.

“La Cisl è per la pace e con il popolo Ucraino, senza se e senza ma. Una pace che non basta declamare, ma che va costruita supportando i lavoratori, gli studenti, i pensionati, le donne e gli uomini vittime di chi vorrebbe negare l’identità di un popolo, spezzarne l’unità e privarlo della libertà. L’Europa stessa è sotto attacco, con i suoi valori di libertà e di democrazia”.

Sbarra ha detto che la Cisl sta pensando a un fondo di solidarietà che permetta ai lavoratori, alle imprese, ai cittadini di dare il proprio contributo per la realizzazione di programmi umanitari e di aiuti a profughi e famiglie vittime di questo conflitto.

“Per questo abbiamo proposto a Cgil, Uil ed alla associazioni datoriali di unirsi a noi per aprire una sottoscrizione nei luoghi di lavoro e realizzare concretamente una grande operazione di solidarietà e di sostegno al popolo ucraino”.