Manovra: per la Cisl giudizio di assoluta insoddisfazione

Sulla manovra il giudizio della Cisl è di assoluta insoddisfazione. Al termine dell’incontro con il Governo di ieri, 26 ottobre, Luigi Sbarra, segretario Generale della Cisl, ha dichiarato che

“nel merito ci sono poche luci e troppe ombre rispetto a quanto ci è stato anticipato. Bene l’intervento di proroga dell’Ape sociale con un un ulteriore ampliamento della platea, la proroga di opzione donna, le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici , il rafforzamento di 2 miliardi di euro per il sistema sanitario nazionale . Ma c’è un giudizio di assoluta insoddisfazione su alcune questioni che abbiamo posto in maniera precisa. Ci sembrano largamente insufficienti le risorse per finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali, non ci vengono assicurate stanziamenti adeguate per la legge sulla non autosufficienza che per noi è un tema centrale atteso che abbiamo 3,5 mln di cittadini che vivono in difficoltà”.

Sbarra ha aggiunto che la previdenza e le pensioni non possono essere considerate un dettaglio nella contabilità generale né un costo economico ma c’è un problema di sostenibilità sociale. Occorre una riforma complessiva in direzione della equità e flessibilità.  Sbagliato ritenerle un lusso, un privilegio, una regalia: le pensioni sono un diritto fondamentale della persona dopo una intensa attività lavorativa: 

“Abbiamo per questo richiesto misure di flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anche per evitare penalizzazioni verso generazioni che hanno già sofferto la crisi economica e l’emergenza sanitaria. La flessibilità  può rappresentare un forte stimolo al ricambio generazionale. Abbiamo chiesto certezze per incentivare l’adesione dei giovani alla previdenza complementare e l’allargamento della quattordicesima mensilità per i pensionati. Una pensione di garanzia per i giovani e donne . Su questi temi non abbiano ricevuto risposte, le inadeguatezze sul finanziamento della riforma degli ammortizzatori sociali, le mancate risposte sul tema delle pensioni, l’assenza di finanziamenti per la legge sulla non autosufficienza e le mancate risposte sul tema della riduzione della tassazione fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni, ci portano a ritenere insufficiente il confronto con il Governo.

Per tali ragioni nelle prossime ore decideremo unitariamente anche alla luce del testo che sarà approvato dal consiglio dei ministri come dare luogo ad una fase di mobilitazioni con manifestazioni a sostegno delle nostre proposte e rivendicazioni”.