Aumentano i lavoratori domestici nel 2020, gran parte provengono dal lavoro sommerso e assistono gli anziani. 172.000 in Lombardia

Nel mese di giugno c.a. è stato pubblicato l’Osservatorio sui lavoratori domestici relativo all’anno 2020, redatto a cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale dell’Inps. Di seguito vi riportiamo i dati più rilevanti.

Nel 2020 i lavoratori domestici contribuenti all’Inps sono stati 920.722, con un incremento rispetto al 2019 pari a +7,5%; detto incremento ha consentito a questa categoria di tornare ai livelli occupazionali precedenti al 2015 e di interrompere un trend costantemente decrescente iniziato nel 2013.

In base all’Osservatorio due sono gli elementi che hanno maggiormente influenzato tale incremento: in primo luogo, il lockdown seguito alla prima ondata del Covid-19, che ha reso necessario instaurare rapporti di lavoro regolari per consentire al lavoratore di spostarsi liberamente per motivi di lavoro.

Successivamente, il Decreto rilancio (DL n. 34/2020) ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari interessando prevalentemente i lavoratori stranieri e i cui effetti probabilmente si estenderanno anche al 2021.

Dalla serie storica degli ultimi sei anni, si nota che, nel complesso, il trend decrescente fino al 2019 del numero di lavoratori domestici è simile tra maschi e femmine, anche se la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di femmine, il cui peso sul totale è aumentato nel corso del tempo raggiungendo nel 2019 il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all’88,6%.

Nel 2020, tuttavia, per la prima volta questa tendenza si è arrestata e il peso delle lavoratrici è diminuito all’87,6%, mentre i maschi, superando le 114.000 unità, hanno fatto registrare un incremento di oltre il 17% rispetto al 2019. Sempre nello scorso anno, la distribuzione territoriale dei lavoratori domestici in base al luogo di lavoro ha evidenziato che il Nord-Ovest è l’area geografica che, con il 30,2%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 27,3%, dal Nord-Est con il 20,3%, dal Sud con il 12,7% e dalle Isole con il 9,5%.

La regione che registra il maggior numero di lavoratori domestici, sia per i maschi che per le femmine, è la Lombardia, con 172.092 lavoratori nel 2020, pari al 18,7%, seguita dal Lazio (13,8%), dall’Emilia Romagna (8,7%) e dalla Toscana (8,6%).

In queste quattro regioni si concentra quasi la metà dei lavoratori domestici in Italia.

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