Tamponi gratis in farmacia per i familiari dei ricoverati in RSA? Sì, forse, no

Dopo oltre un mese, il 14 giugno anche Regione Lombardia ha finalmente dato seguito all’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che stabiliva le regole di accesso alle strutture residenziali. Ricordiamole brevemente: Certificato di vaccinazione o, in alternativa, condizione di negatività di tampone antigenico o molecolare. Nella sua deliberazione Regione Lombardia ha stabilito che i visitatori possono rivolgersi alla rete degli erogatori pubblici e privati accreditati (ambulatori presenti nel territorio) oppure alle farmacie. Sono autorizzate a realizzare i tamponi anche le strutture sociosanitarie (cioè le stesse RSA). Il costo è posto a carico del servizio sanitario, il visitatore deve semplicemente compilare un apposito modulo di autocertificazione.

La delibera, come si è stato confermato da fonti dell’ATS, è già operativa. Allora tutto bene, finalmente, dopo oltre un anno e mezzo, gli anziani che vivono nelle case di riposo potranno riabbracciare i loro familiari? Come sempre la strada è in salita. Da una nostra breve verifica la stragrande maggioranza delle farmacie non applica la delibera e, quando è attrezzata a farli, fa pagare i tamponi. Anche farmacie comunali (cioè pubbliche) da noi consultate non si sono organizzate per svolgere questo servizio. Le RSA possono, all’ingresso, sottoporre a tampone i visitatori utilizzando i loro kit originariamente destinati a dipendenti e ospiti ma, da quanto sappiamo, sono poche quelle che lo fanno. Nella maggior parte dei casi, senza la certificazione richiesta, i parenti non possono entrare nelle strutture. Insomma, la delibera c’è, ma non viene applicata. Lo sa la Regione? Perché le farmacie, anche quelle pubbliche, si rifiutano di fare i tamponi gratuiti e perché le ASST non prendono provvedimenti?

Ancora una volta le conseguenze di disorganizzazione e pressapochismo le pagano i più fragili, in questo caso gli anziani che con impazienza attendono da troppo tempo di poter rivedere i volti dei loro cari. Una situazione insostenibile, ci attendiamo in tempi brevissimi un provvedimento risolutivo da parte della regione, altrimenti la sua credibilità sarà sempre più vicina allo zero.

La Segreteria FNP Milano Metropoli