Sanità lombarda da cambiare: I sindacati pensionati incontrano la commissione del Consiglio Regionale

Intervento dei pensionati Spi Cgil Fnp Cisl Uil Uilp di Lombardia presentato alla Terza Commissione “Sanità e politiche sociali” di regione Lombardia

Milano, 16 giugno 2021 ore 10 audizione

In questa importante occasione i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil invitano politica, istituzioni e noi tutti a non dimenticare quanto è accaduto in Lombardia durante la pandemia.

A non dimenticare le tante persone donne e uomini, soprattutto vecchi, che ci hanno lasciato. A non dimenticare medici, infermieri e operatori impegnati in prima linea, e in particolare coloro che sono morti o si sono contagiati mentre svolgevano il loro lavoro per gli altri.

La pandemia ci ha mostrato le debolezze e le falle del nostro sistema sanitario, sociosanitario lombardo, e ha evidenziato che oggi non può essere sufficiente parlare di ritocco ma occorre un profondo ripensamento di sistema, a partire da ciò che non ha funzionato e da ciò che invece ha funzionato.

In questa autorevole sede esterniamo il nostro disappunto rispetto alle lacune e alle criticità del sistema sanitario lombardo, In particolare per quanto riguarda alcune inadeguatezze a fornire risposte ai bisogni sanitari, socio sanitari e assistenziali degli anziani, che abbiamo il privilegio di rappresentare.

E questo anche prima della pandemia, basti pensare alle liste di attesa e alla continuità assistenziale dopo il ricovero.

Per quanto ci riguarda, le linee guida del riordino della sanità lombarda presentate lasciano ancora troppi dubbi aperti su come dovrebbe essere riorganizzata la prevenzione, la medicina territoriale, l’assistenza domiciliare sociosanitaria, la governance della Direzione Generale Welfare, il rapporto pubblico e privato.

In particolare, la pandemia Covid ha evidenziato le note limitazioni del servizio sociosanitario lombardo per quanto riguarda le articolazioni territoriali dei Dipartimenti di igiene e prevenzione, che devono essere “ricostruiti” dentro un sistema di prevenzione “aggiornato” dalle ultime esperienze. In numero adeguato, tenendo conto di densità abitativa e estensione territoriale con un autorevole e forte coordinamento centrale presso la Direzione Generale Welfare.

Al riguardo, non vediamo assegnato quel rafforzamento organizzativo e funzionale della Direzione Generale Welfare che consentirebbe una maggiore capacità di coordinamento e di indirizzo del sistema. Criticità che, in questi anni, ci ha purtroppo visto più volte confrontarci con comportamenti disomogenei tra Ats e Ats, tra Asst e Asst, tra Ats e Asst, che hanno causato notevoli disagi e diversità nell’accesso ai servizi per i cittadini in Lombardia. E nelle linee presentate manca, in tal senso, un rafforzamento della struttura centrale regionale di indirizzo e coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie a livello di Direzione Generale Welfare.

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