Vaccinazioni:La campagna va a rilento e la Lombardia non brilla

A proposito di vaccinazione, mal comune non è mezzo gaudio.

La Presidenza del Consiglio ha reso nota la situazione complessiva della campagna vaccinale aggiornata al 26 marzo dalla quale emergono difficoltà che comprendono quasi tutte le regioni, a cominciare dalla nostra.

A livello nazionale gli over 80 che hanno ottenuto la prima dose sono mediamente il 46,85% degli interessati, la Lombardia è allineata sostanzialmente al dato medio (47,34%).

Le Regioni più virtuose risultano essere il Molise (63,55%); le province autonome di Trento e Bolzano (63,77% e 59,73%); le Marche (54,1%); l’Emilia Romagna (53,08%) e la Valle D’Aosta (53,80%).

Agli ultimi posti Sicilia (36,11%); la Sardegna (38,71%) e la Calabria (38,89%). Hanno ricevuto la seconda dose soltanto il 21,19% degli interessati over 80, in Lombardia soltanto il 17,28%, attestandosi verso il fondo della classifica, al pari della Sicilia, mentre Sardegna e Calabria si confermano agli ultimi posti.

La campagna verso gli over 70 non è sostanzialmente partita in tutto il territorio nazionale.

Al 26 marzo risultavano vaccinati, almeno con la prima dose, il 5,81% degli interessati, con punte migliori nelle province autonome di Trento e Bolzano e in Sicilia. La Lombardia è nettamente sotto la media avendo vaccinato solo il 3,61% della fascia di età 70-79.

Virtuosa la Lombardia per quanto riguarda la vaccinazione degli ospiti e del personale delle RSA. Nella nostra regione risultano vaccinati tutti gli ospiti delle case di riposo.

Stesso risultato positivo in Toscana, Calabria, e Piemonte. A livello nazionale risultano vaccinati (con prima dose) l’86,6% dei ricoverati. Buono anche il risultato riguardante il personale sanitario: l’84% ha ottenuto la prima dose, 100% in Lombardia. Procede anche la vaccinazione del personale scolastico: il 58,58% a livello nazionale è stato vaccinato; in Lombardia il 55,24%. Non può lasciare che perplessi il fatto che la percentuale dei vaccinati sia più alta tra questi rispetto a quella degli over 80 che dovevano avere la massima priorità e precedere tutte le altre categorie.

Nelle tabelle allegate è possibile leggere molte altri dati interessanti.

Complessivamente dobbiamo riconoscere che, per ragioni molteplici compresa quella riguardante la difficoltà di approvvigionamento, la campagna non procede in modo ottimale, nonostante nelle ultime settimane i punti vaccinali siano notevolmente aumentati e, di conseguenza, anche il numero di somministrazioni giornaliere.

Sarà necessario un grande sforzo per riuscire a concludere al più presto la vaccinazione degli over 90 e per poter accelerare quella degli ultra settantenni, per concludere la prima almeno entro aprile e la seconda entro maggio.

Bisognerà che tutte le regioni, seguendo le indicazioni del governo, si concentrino su queste due categorie prioritarie, che sono quelle che hanno pagato di più in termini di vite umane, smettendo di ascoltare le varie sirene delle lobbies e dei gruppi organizzati che spingono per non rispettare la fila.

Luigi Maffezzoli

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